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giovedì 10 marzo 2011

Pay-off vs grafica. Un esempio azzeccato



Siamo alla sesta puntata del contest pubblicitario che ho organizzato in classe, per allenare i miei studenti alla contestualizzazione della parola scritta. Oggetto: una pubblicità per il nostro liceo. Oggi è la volta di Gek One

Parto dall'ammettere che qualche aiutino e suggerimento a questa "agenzia" l'ho dato. Mi riferisco alla prima proposta "coltiviamo la cultura" che in effetti non è propriamente farina del sacco di queste mie tre studentesse, ma ci hanno messo del loro, perchè sulla grafica non sono minimamente intervenuto. "Coltiviamo la cultura" è un tripudio di allitterazioni, e funziona anche per il richiamo di cultura a coltura........Un pay-off breve e incisivo, perfettamente associato ad un bel disegno a pastello. Complimenti a Greta, perchè la mano di questo disegno parla da sola. Colori tenui che rassicurano ed assenza del volto che avrebbe tolto l'attenzione ai libri, simbolo della cultura. Questa è una delle proposte che preferisco.

Parte sempre dalla "cultura" la seconda proposta,in questo caso totalmente made in Chiara, Greta e Elena, che gioca tutto sulla dinamicità di una grafica che anche in questo caso si sposa perfettamente con il pay-off. "Asso nella manica" significa avere la carta vincente nascosta da qualche parte, in questo caso non per barare ma per sfoderare la propria carta vincente, perchè l'asso infatti rappresenta in molti giochi la carta dal maggior valore. Anche in questo caso bellissima grafica. Semplice, immediata, Greta's Style.

L'ultima è invece una proposta meno fantasiosa e interessante, la classica terza proposta in cui ci si crede poco, che si realizza giusto per accontentare il cliente e poter dire di aver fatto 3 proposte (numero perfetto). Non mi soffermo perchè non c'è molta connessione tra pay-off e grafica e perchè in questo caso si tratta di immagine trovate in internet, quindi con un valore di creatività inferiore. In complesso devo dire che questo gruppo ha lavorato molto bene. Le prime due proposte sono veramente interessanti, considerando che sono state partorite e realizzate da tre ragazze quattordicenni.

Simone Ariot

2 commenti:

  1. Devo ammettere che tra i vari progetti presentati quello dei "Gek One" è stato quello che mi ha colpita di più. Le prime due proposte sono, secondo me, molto interessanti perchè è stato posto l'accento sull'importanza della cultura e del fatto che questo sia un valore aggiunto, un asso nella manica!Sembra che la cultura e l'istruzione in Italia siano considerate sempre meno importanti ed è rincuorante vedere che i giovani ci credono ancora.Per me (insieme all'ultima proposta riguardante il passato e soprattutto il futuro che riguarda da vicino noi studenti) questo gruppo è riuscito a sintetizzare in poche parole e con immagini semplici ma allo stesso tempo efficaci e dirette l'essenza di questa scuola, o perlomeno quello che cerca di trasmettere.Ottimo lavoro!

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  2. Coltiviamo la coltura è sicuramente lo slogan che preferisco perché rende l’idea di un processo che dura nel tempo e richiede attenzione,continuità e passione. Come per far crescere i fiori bisogna appassionarsi ed essere metodici,allo stesso modo bisogna procedere per formare una cultura personale,che non si limiti alla semplice conoscenza scolastica che tuttavia funge da base per progredire personalmente.
    Secondo il mio parere il gruppo Gek One, nonostante l’aiuto iniziale da parte del professore, ha saputo rendere al meglio l’interpretazione visiva del titolo, rendendolo convincente e apprezzabile.


    Riccardo Vinci 2^ds

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