Immaginiamo che il denaro
sparisca e i negozi non esistano più. Immaginiamo un Natale senza acquisti e
senza spese, un Natale a misura di povertà. Ma immaginiamo che in questo nuovo
Natale i regali continuino ad esistere. Non si tratterà più di tablet o maglioni,
di scarponi da sci o cd. Ora i regali sono a costo zero, e si
chiamano emozioni.
Immaginiamo che il regalo
non sia impacchettato e confezionato, ma semplicemente donato e ricevuto.
Immaginiamo che tra questi regali possano avere un ruolo primario quelle
sensazioni che spesso cerchiamo e non sempre troviamo. Potremo ricevere calma,
tristezza, amore, rabbia, spensieratezza, ironia, competenze, leggerezza,
simpatia, poesia, golosità, apertura mentale, grinta, furbizia...............
Non sarebbe male, almeno
per una volta, che ne dite?
Credo che l'essere umano,
infelice e insoddisfatto per definizione, si concentri molto sulle cose (che si
comprano) sapendo che le emozioni non sono in vendita, e quindi difficili da
ottenere. Anche se spesso sono dietro l’angolo, e pure gratis.
Io, in primis, ho avuto e
ho periodi in cui copro i vuoti emotivi con le cose. Il periodo del cachemire
ad esempio, per la gioia dei negozianti che mi hanno spennato, terminato nel
momento in cui i miei due armadi dedicati hanno detto “stop!Non c’è più
spazio!” . Oppure il periodo delle camicie che mi ha portato alla costruzione
del cromatismo perfetto, una mia mania che prevede l’allineamento cromatico
delle camicie negli appendini, partendo dal bianco, per passare alle righe dei
diversi colori……in sile Grande Gatsby,
una dopo l’altra messe in fila, superando quota 70. Non parliamo poi del
periodo riviste, anni in cui sono stato abbonato a una ventina di riviste,
suscitando incredulità nella postina, convinta che casa mia fosse un ufficio
marketing e non un’abitazione privata. Sia ben chiaro che le manie non
finiscono mai del tutto, ma si ridimensionano, o si sostituiscono,
probabilmente perché i vuoti non sono mai colmati del tutto, perché è più
comodo e facile aprire il portafogli e regalarsi (o regalare) cose, piuttosto
che emozioni.
Bene, come potrebbe
essere la letterina di Natale che chiede solo emozioni? Oppure, visto che
Natale è passato, quali potrebbero essere le attese per il 2012, in termini di
emozioni da ricevere? Cosa desideriamo? Proviamo a fare una lista di 4 emozioni
che vorremo ci appartenessero maggiormente in questo 2012. Comincio io.
1. Spensieratezza ( far girare con un po' più calma il cervello)
2. Emotività ( per non lasciar spazio alle troppe razionalizzazioni)
3. Ironia ( saperlo
essere anche con me stesso)
4. Semplicità (
abbandonare un po’ di narcisismo e perfezionismo, che fa più danni che altro
E voi? Sono convinto che
abbiate anche voi molte cose da dire. Anche anonimamente
Simone Ariot