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giovedì 23 settembre 2010

Nous, voulevons savoir....ovvero, parla come mangi




Lo sentivo dire da un bidello quando andavo alle medie: "Parla come te magni", seguito da una serie di sproloqui e imprecazioni che rendevano la frase molto più lunga, come da tradizione veneta. Ma il concetto era comprensibile, al contrario dei discorsi densi di francesismi di tanti e sedicenti colti professori che si rivolgevano a Dino guardandolo dall'alto in basso. Perchè in effetti è così, da che mondo e mondo la lingua e la comunicazione possono essere un valido sistema per trasferire informazioni ma anche un'ottima strategia per sottolineare differenze di ceto e d'istruzione. Ce lo ricorda bene il Renzo manzoniano,quando dall'avvocato Azzecca Garbugli si faceva ripetutamente fregare da quel latinorum che proprio non capiva. Una consuetudine insomma, una strategia che non si confina nelle pagine più o meno impolverate della letteratura ma che esce dai libri per entrare prepotentemente nella realtà. Proprio come accade oggi, nel decennio della comunicazione facilitata e del trionfo dei pid-gin ( incroci di lingue per semplificare la comunicazione), quando ad Ariano Irpino il segretario comunale ha stupito tutti i dipendenti con una lettera incomprensibile, dai toni pesantemente artificiosi scegliendo termini desueti o addirittura irreperibili nel dizionario.
Qui di seguito parte del testo, ditemi voi se ci capite qualcosa:

«Ho letto lo scritto emarginato in epigrafe con tutta l’attenzione che ha meritato. Nulla più. Vediamo elenticamente perché. Da essa viene in emersione una apodittica concezione del diritto immaginato come un’astrazione da investire acriticamente. Infatti è meridianamente epifanica l’indifferenza contenutistica che implica meccanicisticamente un calco a rime obbligato: la devozione al culto del formalismo idealizzato come un rifugio onirico».
«Tale rifugio svolge “una funzione redentrice”. Ma tutto ciò, come ammonisce un maestro dei nostri tempi, Natalino Irti, produce un meccanismo giuridico “che sospinge verso la nientità del diritto”


Comprensibile? Beh, io direi di no, e credo che inconsciamente vi fosse un desiderio di finire sui giornale, come è successo!

Simone Ariot

giovedì 2 settembre 2010

Un addio non è mai per sempre


Alle classi 3ast e 5cst del liceo Quadri
Temevo molto questo momento, ma sapevo che sarebbe potuto arrivare. Purtroppo, nonostante infiniti tentativi per far andare le cose diversamente, per questo nuovo anno scolastico non sarò con voi. Mi dispiace molto, perchè il viaggio che stavamo facendo insieme non lo consideravo concluso, sentivo che c'erano ancora molte cose da fare, molti argomenti di cui parlare, molta letteratura di cui occuparsi, ma soprattutto sapevo di aver ancora bisogno di voi, due classi che si sono rese disponibili a fare le cose in modo talvolta nuovo e diverso. Purtroppo non ha dipeso da me e nemmeno dal preside, che di fatto si è adoperato in tutti i modi possibili per tenermi al Quadri, ma da una assurda logica burocratica che non considera in alcun modo il bene degli insegnanti e ancor meno quello degli studenti. Pensate che le ore per me ci sarebbero state, ora affidate ad una supplente, ma per questioni illogiche ed incomprensibili (diciamo pure per questioni stupide), sono andate ad altri. Per farvi capire cosa sia successo avrei bisogno di ore, e la questione è piuttosto noiosa, ma posso assicurarvi che si tratta di una decisione casuale, totalmente svincolata da quelli che dovrebbero essere i soli criteri sani.
Ma non voglio soffermarmi su questo, perchè vorrei guardare avanti e vorrei che anche tutti voi possiate guardare avanti. Agli studenti di V°CST, ora prossimi maturandi, auguro un buon anno all'insegna della serenità, del divertimento e ....dell'impegno. Ricordatevi che in italiano la letteratura che si studia in quinta è la letteratura regina, la più bella e appassionante, quella che vi farà sentire gli autori molto più vicini di quanto non vi sia mai capitato. Più avanti andrete con l'anno più vi renderete conto che i poeti ci parlano di cose che riguardano anche noi, giorno dopo giorno e problema dopo problema. Mai più, probabilmente, vi capiterà di occuparvi di certe questioni da un punto di vista così serio, perchè lo sappiamo benissimo che sarete destinati soprattutto a facoltà scientifiche. A maggior ragione sfruttate quest'ultima possibilità, buttatevi a capofitto in letture appassionanti e in storie di vita che fanno venire i brividi. Mi dispiace molto non affrontare con voi quest'anno, non ho mai nascosto che il programma di quinta è il mio preferito e quello su cui mi sento più preparato. Non importa, troverete un/a valido/a docente e sappiate che la mia posta elettronica è sempre aperta per voi. Dubbi o problemi, io ci sono. E anche se l'anno scorso questo percorso on line di "Parolefantasiose" non vi ha riguardato, sappiate che è aperto a tutti, che andrà sempre avanti, e che è rivolto anche a voi, quindi preparatevi perchè i commenti nei vari post sono ben accetti anche da voi.
A voi più piccoli, voi della 2°ast che solo un paio di anni fa arrivavate a scuola intimoriti e ancora bambini, a voi va un grande grazie per avermi consentito di sperimentare quanto nella scuola italiana non si era ancora mai fatto. Al Venezia Camp di luglio, una fiera sull'innovazione digitale, ho parlato del nostro progetto davanti ad una platea di esperti di vari settori che sono rimasti allibiti quando hanno visto cosa abbiamo fatto l'anno scorso. Chi potrà mai dimenticare il clima delle lezioni in laboratorio, le notti passate a collezionare commenti, la straordinaria esperienza di Mediaset che è venuta a raccontare il nostro percorso o l'interessamento di giornalisti di radio e carta stampata che hanno passato tempo a documentarsi e a raccontare la nostra avventura per una trasmissione televisiva. Ma non solo, pensate a tutte le centinaia di pagine che avete scritto fra temi e racconti, con le scadenze che si facevano sentire e l'ansia ( positiva)per la valutazione; e vogliamo parlare delle ore settimanali passate a leggere insieme tre romanzi che hanno fatto la storia con i relativi blog da voi prodotti che ancora oggi vengono letti in Italia e nel mondo? Ricordo ancora oggi la vostra titubanza di fronte alla mia idea all'inizio dell'anno, ma tempo pochi giorni e abbiamo visto che si trattava di una buona idea! Quest'anno avevo in mente un bel percorso su Dante e la Divina Commedia, ancora aggiornato e rivisto rispetto quanto ero solito fare in passato, un percorso che sono sicuro sarebbe stato molto attraente e che di fatto non potrò più sperimentare. Pazienza, mi inventerò qualcos'altro e cercherò di trarre vantaggio dalla nuova esperienza che inizierò tra pochi giorni. Chiaramente ( e ve lo avevo già anticipato), il mio addio è un arrivederci, e soprattutto un a risentirci. Parolefantasiose sarà sempre vostro e mi piacerebbe vedere i vostri commenti ai nuovi post che si mescolano con quelli dei nuovi studenti a cui proporrò questo percorso. Mi raccomando, cercate di mettere a frutto l'esperienza fatta, ma sforzatevi ad adattarvi alla nuova insegnante senza farla diventare matta!

Carissimi ragazzi e ragazze, buon anno scolastico, e soprattutto, buona fortuna nella vita, perchè ne abbiamo tutti bisogno e perchè non c'è solo la scuola, come ben sappiamo tutti.
Ciao a tutti!
Simone Ariot