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mercoledì 16 marzo 2011

Creativi si nasce, pigafettiani si diventa. Anche a 14 anni




Continua la saga del contest creativo organizzato in una prima liceo del Pigafetta. Obiettivo? Inventarsi una pubblicità per la scuola. oggi è la volta dello studio Tekian

Cosa accomuna Guido Piovene, Fedele Lampertico e Paolo Lioy?

L’appartenenza al prestigioso club degli intellettuali vicentini? L’aver pubblicato diverse opere? Certo, ma non solo. Perché se è pur vero che tre scuole superiori portano quei nomi, loro sono molto più legati al Pigafetta, scuola in cui hanno studiato. E se una scuola è fatta dalle persone che la popolano, quale migliore testimonial scegliere se non il suo principale cittadino, uno studente? In questo caso non si tratta di studenti scelti a casaccio, ma di chi ha lasciato il segno nella cultura italiana. Lo studio Tekian, che in sede d’interrogazione si è presentato con una vera cartella dei bozzetti come facevano e ancora fanno le migliori agenzie di professionisti, ha dimostrato di avere le idee chiare e sapersi distinguere. Prima di tutto per una scelta grafica originale, che sfrutta la creatività tutta maschile di Teoman Gava nella coraggiosa volontà di affidarsi ad uno sfondo nero, d’impatto. Le proporzioni potevano essere più felici ma l’immagine è d’effetto, complice la scelta di offrire colori vivaci a volti del passato, come per farli rivivere. Il pay-off di Anita Bonollo è semplice e chiaro “Anche loro sono partiti da qui”, con una parolina, “anche” che si estende al pubblico decretando la possibilità che un percorso come il loro possa aprirsi anche ad altri. In basso una sorta di brand slogan “Pigafettizzati”, che se infelicemente rappresentato da un lettering inadatto ha gli ingredienti fonetici per evolversi in una sorta di ritornello.

Anche l’ultima proposta è molto originale e devo fare i complimenti a Chiara Torresin, art director del gruppo, che ha saputo convogliare le energie e le competenze specifiche. Un passaggio evolutivo che accompagna l’essere umano e lo indirizza verso una meta precisa, la scuola. In questo caso il disegno è sottodimensionato e manca totalmente il brand Pigafetta all’interno dello spazio bianco (che poteva tranquillamente sostituire la scritta “scuola”), ma il concetto c’è e convince. Probabilmente con un pay-off più immediato avrebbe funzionato meglio. Proviamo ad immaginare questa soluzione… “Non temere l’evoluzione, scegli il Pigafetta”, oppure “segui l’evoluzione, vai al Pigafetta”. In pubblicità infatti, come probabilmente in molte altre cose della vita, vale il motto “Less is more” ( il meno è più), dando valore a quella tendenza che porta alla sottrazione piuttosto che all’addizione. Troppe informazioni, a volte confondono. Nella comunicazione è una regola. Aurea.

Bravi Tekian, creatività e affiatamento di gruppo non vi mancano, continuate così!

Simone Ariot

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