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martedì 2 novembre 2010

H20, acqua, liquida, trasparente, leggera,importante. Pericolosa


Occupa il 70% del nostro organismo, la troviamo dappertutto, come uno spirito che secondo le leggende più remote ci segue dalla nascita alla morte, rendendosi indispensabile e allo stesso tempo trasparente. Non solo nel colore o nella forma, è trasparente nell’importanza diretta e immediata che le attribuiamo. Di acqua nella nostra vita ce n’è talmente tanta che non ci pensiamo nemmeno, in qualsiasi ora del giorno la tocchiamo, l’assumiamo, l’espelliamo, senza nemmeno rendercene conto, senza fermarci un momento e dire: “Questa è acqua”. Nuotiamo nell’acqua prima ancora di nascere, ci abbandoniamo in lei nella calde giornate estive, quando “mare” risulta essere una delle parole più pronunciate, la surfiamo quando è fredda e solida sotto forma di neve o la sprechiamo in continuazione anche quando pensiamo di farne un uso maturo e responsabile. Fredda o calda, liscia o gassata, l’acqua è sulla bocca, sulla pelle, dentro la pelle e sotto le scarpe di tutti. Già, sotto le scarpe, o gli stivali di gomma piuttosto, che in questi giorni di novembre difficilmente abbandoneremo. Metri cubi, rigagnoli, fiumi o fiumiciattoli, laghi e oceani di proporzione urbana, lente e costanti masse d’acqua che scivolano incessanti, come un treno o un continente alla deriva che non riesce a star dentro ai propri confini, i propri argini. Acqua sporca, marrone, puzzolente, acqua che sale e non scende, che sporca e non pulisce, acqua che distrugge e che rovina, che uccide e non fa bene. L’acqua è la stessa eppure cambia, oggi non ci serve, oggi ci fa male. L’acqua s’incazza forse, ci dice che c’è , che è importante, che non possiamo far finta di nulla e dimenticarci di lei. Ma non basta e ci sfida, sfida la nostra impotenza, quel nostro starcene a guardare fermi e rintrucilliti, senza saper bene cosa fare. Si muove la macchina dei soccorsi, si distribuiscono sacchi, si arginano fiumi e si salvano persone. Ma lei è lì, sta lì, fino a quando non è stanca. Poi, ad un certo punto, si ritrae, sembra fatta, “ora è tutto passato” pensiamo, invece no, falso allarme, ci voleva solo fare uno scherzo. L’acqua è la natura, è tutto ciò, un contenuto nel contenitore che non s’è sempre scelta, un ospite inquietante ed inatteso, conosciuto ed abusato. Sarà per questo che a volte s’incazza? Forse si.

Simone Ariot

10 commenti:

  1. L'acqua, per noi, è "tutto" e "niente"! E' "tutto" perché è fondamentale per la vita, è compagna di giochi, è indispensabile per fare qualsiasi cosa: dal cucinare al lavarsi... E' "niente" perché non ci rendiamo conto della sua importanza e allora la sprechiamo, ne abusiamo e ce ne freghiamo! Diamo per scontato che lei sia presente ovunque nella nostra vita e non pensiamo che in molti paesi del mondo l'acqua non c'è, quasi non esiste!
    Quindi sì, è vero, ad un certo punto l'acqua si arrabbia, si ribella e ne abbiamo avuto l'esempio la scorsa settimana quando qui, a Vicenza, ma non solo, ha provocato moltissimi danni! Ma alla fine non possiamo dare la colpa all'acqua per quello che è successo perché la colpa è solo e solamente nostra, di noi uomini occidentali: la manutenzione dei fiumi non esiste, la cura dell'acqua nemmeno! c'è solo lo spreco, il "fregarsene"! E allora cosa ci possiamo aspettare dall'acqua?! Proprio niente, se non una sua ribellione!

    Basso Arianna 1^Es

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  2. Paura..paura perchè ho visto con i miei occhi cos'è successo..paura perchè so i danni che ha provocato..paura perchè so che se abitassi qualche chilometro più avanti in centro probabilmente avrei danni anche io..paura che nonostante questo passerà presto..si ragazzi si incazza la natura..si incazza e ce la fa pagare..paura che presto passerà..paura che comunque in queste ore permane per la pioggia che per fortuna non è continua..paura per i fiumi che ho già visto ingrossarsi una volta..ma prendendo come esempio Vicenza non è stata "colpa" dell'acqua..è stata colpa degli argini fatti male quelli fatti circa un anno fa sono crollati vedi parco Querini che non abbia fatto a tempo la malta a prendersi? non credo!colpa del letto del fiume che non viene pulito da anni tanto da trovare in mezzo alle strade non vi dico neanche cosa, colpa dei geni laureati che abbassano gli argini, colpa del riscaldamento globale colpa delle piogge abbondanti colpa del vento di scirocco colpa di questo colpa di quello!colpa colpa colpa!non centra la colpa!centra che possiamo fare poco o niente per combattere tutto questo!se i politici pensano a prendersi soldi e tenerli giù a Roma se pensano solo ai loro interessi non possiamo farci più di tanto, se c'è gente laureata che abbassa gli argini in uno dei punti più bassi della città cosa può farci un povero operaio uno studente sedicenne un dirigente di un'azienda?se c'è qualcuno eletto da noi che dovrebbe essere dalla parte dei cittadini che non può fare niente perchè i soldi(tanto per cambiare) non ci sono e da Roma dove continuano a comprarsi ville auto voli aerei privati dicono che non ci sono soldi!possono semplicemente prendere e volgarmente alzare il culo quando succede il disastro svuotare i garage le cantine buttare via tutto quello che c'è da buttare rimboccarsi le maniche come solo noi veneti sappiamo fare, aiutarsi l'un con l'altro, darsi una mano e poi ricominciare. I problemi ce li risolviamo come solo noi sappiamo fare, non aspettiamo nessuno se ci vogliono dare una mano ce la diano altrimenti troveremo il modo di andare avanti. Ho visto un'intervista ieri sera e c'era una persona che diceva "se i soldi arrivano bene lo stato ci dia quello che può ha già i suoi problemi sono veneto io ricomincerò da capo anche senza di loro anche se sarà difficile"

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  3. (I Napoletani sono ancora la con i rifiuti gli abruzzesi con le macerie, noi in una settimana abbiamo pulito praticamente tutto tranne qualche zona, e credetemi che le macerie c'erano, i rifiuti c'erano non è che sono spariti da soli). Adesso i soldi arriveranno quasi sicuramente, questo fatto ha creato troppo scalpore per essere ignorato. Cosa credete? E' sempre la solita storia per come la vedo io, in Italia bisogna aspettare che ci scappi il morto prima di fare qualcosa di decente. E certamente se ci sono ancora oggi persone che dicono "Vieni alla riunione scout che è più importante di dare una mano a qualcuno che ha la casa sotto acqua" o "che cazzo serve dar na mano mica sono andato sotto io vengo a far volontariato solo quando anche io vado sotto" le cose non potranno certo andare meglio..tralasciando i nervi che mi fanno venire queste persone. Fatto sta che bisogna comunque nel proprio piccolo provare a reagire, a mettere le cose apposto a non dire tante parole e basta come l'acqua è un bene prezioso ecc ecc ma fare realmente qualcosa anche se è difficile..pezzo dopo pezzo si otterrà qualcosina!eravamo più di 2000 volontari sabato e anche i giorni precedenti sopratutto giovani. E credetemi che le emozioni la commozione che provoca sentirsi chiamare "Ehi tu!" da un signore mentre torni a casa alle sei di sera dopo più di dieci ore di volontariato girarti non riconoscere la faccia della persona che hai davanti(con la quale la mattina hai lavorato per 4 ore l'hai aiutato a svuotare il garage da fango detriti vari immondizie e tirare fuori l'impianto elettrico), per la stanchezza che per ringraziarti ulteriormente ti offre un sacchetto di marroni ancora caldi e si siede con te a mangiare e scambiare due chiacchiere..beh..è qualcosa di..inspiegabile..le cose che ti rimangono dentro..bè non tutti possono provare queste emozioni non tutti le proveranno ma credo che almeno essere felici di poter dare una mano e consapevoli dei motivi per cui è successa una cosa del genere bisogna esserlo. Dopo...ognuno faccia quello che vuole.

    Elia Bonetto
    p.s. scusate i due pezzi del commento..sono particolarmente preso su sto argomento!

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  4. Elia, ho saputo che molti di voi si sono spesi nel volontariato in questi giorni. Non l'avete fatto eppr stare a casa da scuola perchè tanto la scuola era chiusa. L'avete fatto perchè siete dei bravi ragazzi, anzi perchè siete normali. Ed è proprio la normalità che spesso scarseggia, che ce n'è poca in giro, che non la si nota. Come la normalità di chi giustamente si è dato da fare e non ha pianto il morto. Ma ormai oggigiorno fa più notizia un collettivo di napoletani che incendiano un camion di immondizie, un problema tra l'altro che dipende dal popolo e non dalla natura, piuttosto che una città intera che reagisce ad una calamità naturale.
    Le tue parole sono incazzate e sacrosante, perchè sai di cosa parli.
    Sono fiero di te.

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  5. prof ma se dice così mi fa commuovere...:') veramente..significa molto per me.
    Comunque si ha ragione eravamo veramente in tantissimi sia del Quadri che di altre scuole. Noi del Quadri presenti anche la mattina per ovvi motivi di possibilità. Comunque vorrei aggiungere che è scandaloso anche che in un paese come l'Italia non si sia parlato di questo disastro in nessun telegiornale nazionale a parte LA7 fino a quando tre giorni fa il presidente del consiglio e il presidente della Repubblica hanno deciso di venire qui in Veneto.

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  6. permettimi di correggerti Arianna ma la piena poteva essere evitata sicuramente non in un mese ma in anni di lavori portati avanti come si deve si sicuramente, se si fosse pulito il letto del fiume se gli argini fossero stati fatti in maniera che tenessero e abbastanza alti da contenere un fenomeno così si sarebbe potuto evitare o quanto meno si sarebbero potuti diminuire notevolmente quantità di danni e estensione dell'alluvione..

    Elia Bonetto

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  7. Incredibile come questa sostanza possa dar vita a tutti questi organismi!Semplice,pura e viva; ma quando la si fa arrabbiare può devastare intere città.Vicenza è stata sommersa ma se noi non avessimo costruito gli argini, sarebbe tutto sotto e per tutto sotto intendo dire 5-6 metri di acqua.Una cosa che mi sorprende davvero è lo tsunami che c'è stato nel 2004 in Indonesia :onde fino a 20 metri...In confronto a questo,noi siamo stati fortunati.Ma c'è stata comunque gente che ha perso tutto.Così sono fatti i fiumi, come gli ha creati la natura:scorrono, ci danno acqua,sono vie di comunicazione,ma straripano e sommergono tutto...

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  8. "L'acqua è un bene prezioso che non va sprecato." Questa frase la sentiamo ripetere molto spesso, dovrebbe esserci entrata ormai in testa, invece continuiamo a sfrutare questo elemento fondamentale per la nostra vita.
    L'acqua fa parte della nostra vita di tutti i giorni ma non ce rendiamo conto. Come dice il professore ce ne accorgiamo solo quando è lei a farsi sentire. In effetti a inizio novembre a Vicenza l'acqua si è proprio arrabbiata; evidentemente noi vicentini l'abbiamo trascurata.
    Fortunatamente non ho subito danni a causa dell'inondazione e quindi non ho vissuto in prima persona questa tragedia. Ho visto però con i miei occhi i danni che ha causato la furia dell'H2O avebdo aiutato amici con la casa completamente allagata.
    Sentendo parlare di inondazioni in altri paesi non mi ero resa conto dei danni che poteva provocare l'acqua. Penso che la maggior parte del disastro si sarebbe potuto evtare se avessimo capito che la natura va rispettata.

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  9. Perfino oggi 23 Dicembre, a quasi due mesi dall’alluvione, ogni singola goccia di pioggia che cade dal cielo diventa potenzialmente pericolosa. Le sirene e i megafoni della polizia e della protezione civile risuonano nella città. Il livello del fiume è cresciuto in pochissime ore, proprio come la paura che tutto ciò che è già successo accada nuovamente, che nelle strade ritornino acqua e fango travolgendo tutto e risparmiando niente. Il ricordo, così vivo, così vero, spinge le persone a tentare di prevenire i danni. Ci si affanna per andare a prendere i sacchetti di sabbia, mettere al riparo le macchine, raggiungere il prima possibile la propria casa. Si guarda l’orologio aspettando le venti, momento definito di “massima piena” dal sito del Giornale di Vicenza. Si osservano i fiumi ora marroni e impetuosi quasi con terrore e tenendosi a debita distanza. Si smette per qualche attimo di pensare al Natale e ai regali, all’aria di festa dei negozi del centro per ritornare alle preoccupazioni che hanno assillato -fin troppe volte negli ultimi mesi- la città. Ma soprattutto ci si chiede perché questo, perché di nuovo, perché non un po’ di tregua e credo nessuno, me compresa, si riesce a dare una spiegazione logica. Forse queste domande dovremmo farle alla Natura, troppe volte sottovalutata. Almeno finché non succedono i disastri.

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  10. "Dalla terra nasce l'acqua, dall'acqua nasce l'anima...
    È fiume, è mare, è lago, stagno, ghiaccio e quant'altro...
    è dolce, salata, salmastra,
    è luogo presso cui ci si ferma e su cui ci si viaggia
    è piacere e paura, nemica ed amica
    è confine ed infinito
    è cambiamento e immutabilità ricordo ed oblio. "
    Eraclito

    L’acqua è indispensabile, essenziale ed è proprio per questo che dobbiamo averne cura, rispettarla.

    Bazzan Nicola 2Ds

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