Translate

mercoledì 23 dicembre 2009

Arrivano gli zombie


POST DAL CONTENUTO EMOTIVO INCENDIATO

Mercoledì 23 dicembre, ultimo giorno di scuola prima delle vacanze. Ora a disposizione. Per gli addetti ai lavori termine conosciuto, per chi non abbia mai insegnato le ore a disposizione sono quelle che un insegnante offre alla scuola per coprire e supplire eventuali colleghi malati.
Devo andare in una quinta, indirizzo scientifico. Prima di entrare in classe parlo con la loro insegnante di lettere e chiedo se può essere utile che vada avanti con il programma o, ancor meglio, simuli un colloquio d' esame. Risposta affermativa e dovuti ringraziamenti.
Entro in classe, è la penultima ora di lezione, ed essendo l' ultimo giorno di scuola non esiste la possibilità di un compito il giorno dopo o di un' interrogazione per cui studiare. Dovrei trovare quindi una classe disponibile, in teoria felice della possibilità che volevo offrire.
"Sono il prof. Ariot, insegno lettere, ho parlato con la vostra docente e possiamo andare avanti con Leopardi, da una prospettiva a cui non siete abituati, o simulare un colloquio d' esame, considerando che non vi conosco e quest' anno il commissario di lettere sarà esterno,quindi un buon esercizio per voi"
"Nooooooooooo"
"E' una possibilità che vi do, un favore che vi faccio disinteressatamente. Credo possa essere utile vedere come interroga un altro insegnante considerato che voi siete abituati con la stessa docente da anni".
Mi guardano come se avessi proposto loro di mangiare merda.
"Guardate che è una cosa senza voto"
Uno si alza , cambia banco, e mentre cammina "sinceramente......"
"ragazzi se non ve ne frega niente ditemelo subito, ribadisco che servirebbe a voi , non a me"
"sinceramente non ce ne frega niente"
Gli altri volti sono di persone in silenzio che non prendono posizione e decisioni. Mi guardano ma nemmeno troppo.
Percepisco la voce di una ragazza che timidamente dice ai compagni "io lo farei, se a uno non interessa fa a meno e non ascolta".
Subito si sente rumoreggiare, lei lo ripropone e il tipo di prima che dice "no no, è l' ultimo giorno".
"bene, non c'è problema, a me non cambia nulla."
Sbagliato, mi cambiava molto. Ero tremendamente incazzato per tre motivi.
1- rendermi conto che quella voce silenziosa non è riuscita ad imporsi
2- rendermi conto che in quella classe non c' erano persone ma fondamentalmente animali in procinto di diventare automi, o meglio, poveracci.
3- constatare che non sarebbe servito a nulla imporre la mia scelta in quanto quelli erano già fottuti a vita. E si vedeva anche solo guardandoli in faccia.

Cosa posso fare per i restanti 45 minuti? Considerando che l' ora successiva la mia classe doveva copiare il tema in bella copia non c'era argomento da ripassare, non avevo altri temi da correggere, né un quotidiano da sfogliare o un pc portatile in mano, né un cellulare smartphone con cui collegarmi ad internet. La sola soluzione possibile consisteva nell' osservare questo gruppo di presunti studenti. Forse, se avessi fatto lezione, potevo far capire loro che sono come le pecore del Canto notturno di Leopardi, animali che vivono giorno dopo giorno senza rendersene conto, senza sentire nulla, senza la coscienza di essere.
Che tristezza constatare questo.Un gruppo di diciottenni che per una volta possono farsi ascoltare su argomenti che hanno a che fare con la vita, e senza essere valutati da un voto, che rifiutano questa possibilità. E per far cosa? Ve lo dico subito: per starsene fermi a non far nulla per un ora. Questo è quello che hanno fatto. Non hanno letto un libro, non hanno nemmeno ascoltato musica. Qualcuno mandava sms pensando di non essere visto, altri parlottavano e a guardare le espressioni l' argomento poteva essere il sabato sera, la patente da fare, i regali di Natale........
Perchè un diciottenne non è interessato ad ascoltare una persona più grande di loro che propone una riflessione su un argomento che riguarda tutti?
Perchè si preferisce starsene muti e fermi come un automa invece di agire e far sentire la propria voce?
Perchè di fronte a uno che offre una possibilità unica la si scarta?

Ricordo quando ero studente. Un giorno viene a farci lezione un prof di un' altra classe. Entra, fa l' appello e comincia a parlarci dell' importanza dello studio del greco, di come questa lingua consenta di conoscere bene i significati delle parole e sia all' origine della cultura occidentale. Quel professore aveva anche un negozio di musica in città e al mattino insegnava latino e italiano. Era un mezzo genio poi quasi cacciato dalla scuola per i metodi che utilizzava, ma quella lezione, quell' ora di lezione, aveva cambiato qualcosa in me. Da quel pomeriggio mi lanciai nell' avventura di imparare il greco antico da solo, senza aiuto di nessuno, senza lezioni private. Ero in quinta liceo e mi sentivo inferiore ai miei amici del classico che studiavano greco. L' ho imparato? beh, almeno ho imparato a leggerlo e scriverlo, le parole principali, un minumo del sistema verbale. Se non fosse entrato in classe quell' insegnante io non avrei dedicato ore su ore allo studio di una lingua morta ma per un insegnante di lettere ancora preziosa. E tutto fu il frutto di un caso.
Ero affascinato da quell' uomo un po' strambo, che arrivava a scuola in bicicletta con una sciarpa rossa e i capelli perennemente spettinati. Credevo che in qualcosa potesse essere un maestro , che almeno avesse qualcosa da dire.
Beh, oggi qualcosa da dire ce l' avevo anch' io, ma nella classe che ho avuto davanti non c' era nessuno in grado di comprenderlo, salvo una persona forse, che non si è però battuta con il resto della classe per un suo diritto.
Triste realtà, soprattutto se questi fatti capitano in quella che è considerata la migliore scuola superiore della città.Un gruppo di ragazzi che dovrebbero poi andare all' Università e diventare classe dirigente. Oggi purtroppo è la prassi, anche al liceo, e allora non stupiamoci della disoccupazione, di un paese che va male e tanto altro.
Questa è la mia testimonianza prenatalizia, a meno di 48 ore dal mio trentesimo compleanno che sarà il 25 dicembre.
Comunque, come è andata a finire l' ora? Dopo dieci minuti di osservazione avevo i conati di vomito quindi block notes in mano mi sono programmato giorno per giorno ( non proprio) le attività per le mie vacanze. Almeno quell' ora è servita a qualcosa.
Trent' anni fa non sarebbe stato così, e si sarebbero potuti accendere dibattiti entusiasmanti. Ma un tempo, chi frequentava un liceo, era interessato e non schifava la cultura.
Oggi, nel miglior liceo scientifico dela città e forse della regione, si trova anche questo.
Ma siete tutti così? I destinatari privilegiati di questo blog, i ragazzi della 2ast, direi di no. O almeno lo spero. Nel caso contrario mi incazzo e li faccio tornare nella retta via.
E gli altri? Studenti perfettini e attenti ai voti, studenti inquadrati e dai risultati strabilianti, studenti che andranno alla Galileiana, alla Normale, ad ingegneria o tante altre belle eccellenze universitarie, siete tutti così?
Se ci siete battete un colpo, commentate e dimostratemi che non siete tutti così.
A chi invece si riconosce nella descrizione, i miei più sentiti auguri di natale, e soprattutto.......


Simone Ariot

28 commenti:

  1. Secondo me, professore, la colpa non è solo (sottolineo che anche loro hanno le loro colpe) degli studenti. Ora come ora la scuola, questa scuola, è vissuta come una gara. Non si sente il bisogno di sapere, il bisogno di conoscere, il bisogno di capire che il mondo gira, ma non attorno a te. Oggi, si sente solo il bisogno di prendere quel bastardo del "6", che la maggior parte delle volte non ti basta neanche. Il problema è che questa continua pressione viene da tutte le parti: la scuola stessa, la famiglia (che "vuole il meglio per te", e chi me lo dice che non me lo dici x poi tirartela coi tuoi amici? ma questo è un altro romanzo), poi anche dagli altri studenti. Altri studenti che venderebbero la madre pur di poter dire "guarda, ho preso 9, sei un emerito c******e che non sa un *****!". E' vero "nella vita non trovi nessuno che ti aiuta, è un mondo animale, tutti darebbero il culo per i soldi" e la scuola è un assaggio. Ma io mi chiedo, perché dobbiamo svenarci e rimetterci il fegato e la salute mentale a 15 anni? Ma chi me lo fa fare?? Ci sono altre cose per cui vivere, viaggiare, lo sport, quel cavolo che ti pare, ma di certo non vale la pena vivere per un "6". Non penso ti dia da mangiare, non ti da neanche la sicurezza di un lavoro. È un numero. Sono uscito un po' dalla retta via, ma bisogna dirle certe cose. Quei ragazzi secondo me non volevano fare niente non solo perché stupidi, ma perché ne hanno le ***** piene della scuola. Quando arriviamo a casa, siamo completamente fusi, non è possibile stressarsi a tal punto ... PER LA SCUOLA! Ci sono molte altre cose da dire e fare... ma ogni cosa a suo tempo. Arrivederci.

    RispondiElimina
  2. (Non riesco a fare un unico commento, probabilmente perchè troppo articolato, quindi lo scrivo in due)
    Oddio Leonardo, sinceramente la tua descrizione è molto, ma molto gonfiata!!! Non vorrei offendere o simili, ma se la pensi così sarebbe stato meglio se ti fossi iscritto al San Gaetano o al Patronato!!! Chi si iscrive al Quadri, almeno questa è la mia umile opinione, dovrebbe farlo perchè gli interessa acculturarsi, sia per desiderio personale di essere meno ignorante sia per in un futuro quantomai prossimo avere una buona occupazione e magari cambiare le cose.
    Sabato scorso sono andato a ritirare la borsa di studio del comitato genitori e con me sono state premiate tutte le altre "eccellenze" del liceo (non è per vantarmene, ma è così che le definisce il dirigente scolastico), compresi i cinque studenti usciti dalla quinta con il 100 e lode che hanno ricevuto 650€ a testa. Lo stesso Adorno ha fatto notare, prima delle premiazioni, che lo Stato ha dato 40.000 euro alla regione Veneto per premiare i meritevoli (tra cui i cinque sopra citati) di ogni scuola e che la bellezza di 10.000 è stata recapitata solamente al Quadri: un quarto degli studenti migliori del Veneto passeggiano nei medesimi corridoi in cui transitiamo noi, stupefacente...
    Detto questo, mi sento di fare un paio di considerazioni.
    Primo, che concordo con lei nel definire "automi" i componenti di quella classe. E' vero che era l'ultimo giorno prima delle vacanze, ma alla fine era uno come un altro di scuola! C'è chi interroga e chi fa compito... non vedo perchè rifiutare un'attività senza valutazione e utile come quella da lei proposta... al massimo facevano una piccola figura di merda e lei avrebbe potuto colmare le lacune mostrate dagli "interrogati".
    Ricordo ancora quando, in un'uscita scolastica risalente alla terza media, ho visto un quadro che mi è rimasto impresso: raffigura un gruppo di pecore che costeggia un lago, o qualcosa di simile, adesso i ricordi non mi aiutano... realizzato bene sì, ma è il messaggio la cosa più significativa che ho captato: il titolo mi sfugge, ma il sottotitolo recita qualcosa del genere: "quel che fa una, fa l'altra". In questa società non possiamo fare come le pecore che ognuna copia pari pari le azioni di quella che le sta davanti, altrimenti siamo destinati alla rovina che tanti pessimisti dicono che arriverà inevitabilmente. Certo, fino a che la maggior parte degli studenti sono macchinette programmate e hanno la stessa mentalità di Leonardo (della serie pessimismo oltre ogni limite possibile immaginario), possiamo fare pure a meno di aspettare il 2012... il mondo "esploderà", anzi "imploderà" molto prima. Ma in mezzo a quel gregge stimo quella ragazza da lei citata che ha provato a fare emergere i suoi giusti ideali. Peccato il fatto che come spesso succede, per corruzione, mafia, e chi più ne ha più ne metta, quella povera voce è stata soffocata. Tutti quegli automi rappresentano la società del cazzo in cui tra un po' dovremo entrare, e che dovremo per forza migliorare. (continua)
    Luca Mattarolo

    RispondiElimina
  3. Secondo, questa è la prova che da qualche anno a questa parte tanti studenti non si iscrivono per gli ideali da me riportati nelle prime righe, ma per la gioia dei genitori che, come detto da Leonardo, hanno così l'opportunità di vantarsi che il loro figlio è in una delle migliori scuole d'Italia (ma del fatto che il suo pane quotidiano siano 4 e 5 chi se ne frega, "tanto per un anno cosa vuoi che sia" dicono spaventosamente dei genitori di alcuni miei amici); oppure per altri oscuri motivi che ignoro.
    Terzo, se fossi stato nei suoi panni non so come avrei reagito... ogni tanto provo ad immedesimarmi negli altri, mi riesce bene e mi aiuta a convivere con le altre persone, a comprendere i miei errori, a vedere alcuni fatti da diversi punti di vista e altre cose che non sto ad elencare. Deve essere brutto per un professore non essere seguito dagli studenti, parlare al vento, chiedere qualcosa e non ricevere risposta alcuna... abbastanza deprimente. E' vero che la paga la ricevete comunque alla fine del mese, ma io non mi sentirei per niente realizzato a non trasmettere niente agli altri svolgendo il lavoro che per antonomasia dovrebbe adempiere a questo compito. Fare confusione durante le lezioni, interrompere gli insegnanti, messaggiare-mangiare-cazzeggiare in classe sono tutte cose che cerco di evitare il più possibile, proprio perchè cerco di mettermi dall'altra parte della cattedra. Riattacandomi dunque al discorso di Leonardo, penso che un professore (a meno che non sia malefico, ma allora meglio che cambi mestiere) goda di più nel mettere un 8 anzichè un 4... certo che se uno studente se ne strafotte delle sue spiegazioni e rompe solo i coglioni durante le lezioni e poi si lamenta di non arrivare al 6, è tutta colpa sua e non dell'insegnante. E' possibile che uno nonostante tutto non riesca a far entrare in testa un concetto, ma se c'è la buona volontà e magari la dimostra anche al professore, questi la terrà in considerazione e sarà disposto a mettere il 6 come a volte succede, di solito in educazione fisica ma anche in altre materie.
    Sempre per Leonardo, ammetto anch'io che ci sono cose sicuramente più piacevoli di risolvere un sistema a tre incognite o di realizzare una prospettiva di svariati solidi, ma è importantissimo tuttoggi non essere ignoranti. Soprattutto l'andare a scuola, in particolare la nostra, dovrebbe essere visto come un privilegio: ricordiamo che tanti non possono perchè vanno a uccidere altre persone con gli AK-47 o stanno morendo di fame, quindi l'istruzione è il loro ultimo problema e sono costretti a lavorare come schiavi o a rubare pur di restare attaccati a questo mondo. Lo so che è un discorso poco coerente con le mie ideologie politiche (e mi sorprende che non sia uscito da te, Leonardo); ma è la realtà. Bloccare le svariate guerre in Africa affinchè gli abitanti rimangano nei loro paesi e non vengano qui con speranze che non possono essere realizzate per svariati problemi, fare in modo che possano studiare anche loro... bello quanto improbabile, ma non impossibile. Chissà magari proprio uno di noi potrebbe fare una scoperta in grado di cambiare il regolare e fottuto andamento delle cose... non vorrei dilungarmi oltre in campo politico anche perchè non ne ritengo il caso.
    Mi scuso infine per i toni più o meno accesi usati, ma penso fossero l'ideale per esprimere al meglio le mie opinioni.
    Bè, penso di aver detto tutto, non mi rimane altro che augurarle dunque buon Natale-compleanno, professore.
    Luca Mattarolo

    RispondiElimina
  4. non ho mai detto di essere uno di quelli a cui l'acculturarsi non interessa, anzi. So benissimo che la scuola e l'istruzione sono le basi per un tenore di vita migliore. Se non fossi interessato a scoprire il mondo non sarei certo venuto al Quadri. Ho semplicemente riportato l'opinione di molti ragazzi e ragazzi che non stannno vivendo al meglio la loro vita scolastica.
    Poi, tornando al mio pessimismo... beh.... lo so è pesante a volte, ma bisogna riconoscere che non è del tutto infondato. Ma non è certo questo l'argomento principe. Tornando alla scuola; personaggi che si fannno gli affaracci loro durante le lezioni sono esistiti e ci saranno sempre, certamente la classe in questione ha fatto un gran bella figura di merda, dimostrando di avere la serietà di un clown. Ora, non sia mai che si possa intendere il mio intervento come presa di parte a loro favore, ma proviamo a pensare dalla loro parte. In quinta lo stress è decisamente maggiore rispetto al nostro, luca, e le cose per la testa anche. Ci sono gli esami, la famiglia che preme, il lavoro, le feste, le donne ( o gli uomini per il gentil sesso). Quello che voglio dire che per loro l'ora di supplenza è stato un modo per staccare la spina. Certamente avrebbero dovuto avere almeno il buon gusto di far finta di seguire! Ora non mi venite a dire che tutti han passato la quinta, che è normale ecc. ORA, la quinta è una cosa "normale" ma penso che per chi la vive è un inferno. Questo Liceo è un gran bel osso duro e purtroppo non tutti ne hanno la consapevolezza. E' difficile da affrontare soprattutto sotto il profilo psicologico, ci vuole costanza, voglia, tempo, dedizione. Non tutti riescono ad avere questi requisiti. In poche parole Professore, avevano torto marcio, ma c'è anche da considerare che frequentare il Quadri è estenuante. Non so per lei professore, ma per chi è dalla parte "sbagliata" della cattedra non sempre è un piacere imparare.
    Un grande augurio di buone feste! Meglio divertirsi in questi giorni, chissà che il 2010 ci regali qualche soddisfazione in più!

    RispondiElimina
  5. Beh, i miei due esimi colleghi hanno tirato fuori di tutto e di più, per cui lo ammetterò: inizialmente sono venuto al Quadri perchè alle medie mi avevano indirizzato in un liceo scientifico, ma sopratutto (mi passi il termine) per le gnocche iscritte alla scuola. Devo ammettere però che subito mi sono ricreduto: è veramente dura. Più di una volta mi è toccato rinunciare a giri in motorino con gli amici per finire quelle tre tavole di disegno rimaste incompiute o per studiare per il compito di matematica. Ha ragione Leonardo, è pesante e diciamo addio ai giorni migliori dlela nostra vita, ma se ci siamo iscritti qui vuol dire che a modo nostro sapevamo con cosa avevamo a che fare. E se la preparazione che ci viene data dai nostri professori può servirci, come ha detto Luca, per cambiare il mondo della minchia in cui viviamo, direi che ne vale la pena.
    Gian Marco
    P.S.: Auguri di Buon Natale e di Buon COmpleanno, prof!

    RispondiElimina
  6. Wow! Che bel post! Lo dico sinceramente, non per leccare il culo, non perché c'erano le parolacce ma perché era un post molto sincero!
    In effetti un po' fortino però...
    Tutto ciò che ha detto Leonardo, secondo me, è vero: la scuola è vissuta troppo come una competizione e aggiungo anche che questa competizione prende troppo tempo e troppa concentrazione, perché uno invece di andar fuori ogni tanto con gli amici o godersi una bella giornata di sole il più delle volte è costretto a studiare un sacco di cose che non sempre sono essenziali (almeno secondo lo studente). Inoltre se qualcosa (un compito o un’interrogazione) va storto lo studente ne paga gravi conseguenze che non sempre è in grado di affrontare. Se a uno va male un compito, è facile che gli vada male anche quello dopo, di solito per perdita di fiducia in se stessi (parlo per esperienza personale) ma a volte anche perché un professore gli mette ancora di più i bastoni fra le ruote (o minaccia di farlo, cosa che di sicuro non aiuta) perché pensa che lo studente vada male perché non studia e non si applica (sempre esperienza personale). Comunque questo discorso non era per difendere i ragazzi di cui ha parlato lei, professore, perché di sicuro avevano torto, solo c’è questo piccolo punto a loro favore da considerare.
    Mia mamma fa l'insegnante e spesso mi racconta episodi simili, di ragazzi scazzati, che non hanno voglia di far niente, privi di riferimenti storici, che non hanno mai visto film importantissimi e famosi (non faccio esempi perché mi verrebbero sicuramente contestati) o che non sanno chi era Kubrick. In effetti a volte mi chiedo come facciano: vuol dire che non hanno una passione seria, un interesse in ciò che fanno. Ad esempio a me piace molto la musica (rock ma in linea di massima non mi dispiacciono neanche gli altri generi (l’house non è considerata musica)), la storia del '900, le macchine (per lo più d'epoca), le moto eccetera. Mi sono accorto anche io, con alcune persone che ho conosciuto in passato, che c’è interesse in ben poche cose.
    Beh, non ho altro da dire.

    Stefano

    RispondiElimina
  7. Mi fa piacere vedere che questo post ha suscitato un certo interesse. Ricordate sempre che quello che scrivete è pubblico, quindi andateci piano con le parolacce che qualche volta mi sono sembrate un po' gratuite.
    Alcuni hanno compreso bene cosa intendevo, altri un po' meno. Ribadisco che il concetto era ed è molto semplice. Se a scuola, una volta ogni tanto, si trova la possibilità di dialogare e fare qualcosa che vada al di la del voto e che comunque serva a crescere, è assurdo lasciarsi scappare l' opportunità. Ciò che dovrebbe caratterizzare un liceale da un semplice studente delle superiori non è né l' intelligenza nel senso di QI, né la voglia di studiare nel senso di passare la vita sui libri, ma la curiosità. Senza la curiosità , senza voler andar al centro e al fondo delle cose, senza quella spinta che porta una persona ad andare avanti quando tutti si fermano, non c'è cultura e non c'è licealità. E' ovvio che se il liceo come tipologia di scuola è frequentato da più del 50% degli studenti non potrà certamente annoverare al suo interno solo studenti curiosi. Onestamente credo che al liceo ( non parlo solo del Quadri, parlo in generale di tutti i licei) dovrebbero arrivare il 15% max di studenti che invece arrivano. Oggi moltissimi studenti liceali non avrebbero mai frequentato un liceo 20 anni fa, ma ora si sa il liceo va di moda.....
    Comunque, la cosa grave del fatto che ha mosso tutta questa discussione è che gli studenti in questione sono di quinta. In quinta di è grandi, adulti, e ci si deve comportare come tale. Se quell' atteggiamento l' avessi riscontrato in seconda o in terza si poteva anche capire, ma in quinta no. Quei ragazzi, potranno e sicuramente saranno molto studiosi, ma studiare molto non serve a nulla se poi non metti in pratica ciò che hai studiato. E loro hanno fatto esattamente questo.
    Guardate, e ve lo dico con sincero affetto, che la vita da adulti è molto molto molto molto più complessa. Fuori dalla scuola, le logiche protezioniste e garantiste della scuola non esistono. Se uno è bravo, dovrà lottare come un pazzo per dimostrarlo, non avrà la commissione giudicatrice che gli dice "bravo ora ti aumentiamo lo stipendio". Essere bravi è il minimo richiesto.
    Molto spesso.

    RispondiElimina
  8. Dimenticavo. Domattina, alle 9.00 circa, cancellerò il post perchè non è in linea editoriale rispetto alle intenzioni e soprattutto perchè è scomodo rispetto il nostro tentativo di ottenere un riconoscimento ufficiale. La vita è anche questo, saper scegliere quando si può andare avanti e quando bisogna fermarsi. Quindi, se volete sbizzarrirvi, fatelo subito.
    Ciao

    RispondiElimina
  9. Anche io sono d'accordo con Stefano! Questo è proprio un bel post!

    Può essere scandaloso quello che ha fatto la quinta in quell'ora come giustificato! Ora, capisco perfettamente la posizione di un professore a vedere una classe così, a me per prima sarebbero saltati i nervi, ma capisco anche la posizione degli studenti di quinta che l'unica ora di pausa la usano per farsi i cavoli loro. Non dico sia giusto o meno però è giustificato perchè questa scuola ti crea troppo stress attorno e l'unica ora buca che c'è la usi per riposarti o farti i cavoli tuoi.
    Quello che ha detto Leonardo è vero si vive per quel maledetto "6" e quando non arriva sono cazzi.
    E lo dico io che per esperienza mi faccio delle parementali assurde con i voti. È quasi impossibile riuscire ad amare la materia quando un professore se vai male te lo fa pesare fino alla morte, dice che non ti applichi,non studi, ti "minaccia" di rimandarti o bocciarti ecc!
    Quando non arrivano i risultati perdi fiducia in te stesso, ti viene l'ansia e pensi a quante materie hai "sotto" con questo voto, e così inizia il procedimento per cui inizi ad andare male anche nelle altre materie. A me capita e per esperienza personale poi non è per niente facile riprendere fiducia in se stessi e cambiare registro.
    A volte sembriamo delle macchine e non studenti col desiderio di imparare e affascinati dalla cultura.
    È anche per questo che quei ragazzi di quinta hanno risposto così, perchè hanno le palle piene di tutto!
    È pessima come cosa, essere ridotti così dalla scuola, delle "amebe" che studiano e studiano senza motivo! Dei ragazzi ormai adulti che rifiutano una buona opportunità di andare al di la di quel semplice voto, dei ragazzi 18enni che hanno perso tutta la curiosità per lo studio e la curiosità di scoprire nuovi punti di vista di persone che non conoscono! E non la solita lezione banale d'italiano con la stessa prof che magari avevano da 5 anni. Però è anche la scuola che sta creando questa merda e noi ci stiamo andando dietro come dei coglioni!
    E qui mi collego a ciò che dice Luca che è tutto giusto ciò che ha detto ma Luca tu la vedi in un modo completamente diverso dal mio! Tu sarai sempre sufficente e non avrai mai l'ansia per un compito andato male, o per dei colloqui con i professori, oppure di essere rimandato o bocciato. Perciò non avrai mai uno stress uguale al mio o delle crisi in cui alle volte pensi pure di essere ignorante rispetto ai tuoi compagni, perciò per te è normale magari amare le materie per me invece certe materie da quando vado male e da dei colloqui mi sono scese in basso. Perchè quel professore (senza far nomi) pensa di più ai voti e al rendimento piuttosto dell'amore verso la sua materia.
    Io mi sono iscritta al Quadri perchè sinceramente mi attirava come ambiente come materie come indirizzo. Devo ammettere che è dura,soprattutto psicologicamente. Però ciò non toglie che avere una buona cultura generale, non sentirsi ignorante e imparare è da sempre stato un mio obbiettivo! Non sarei ad un liceo! Siamo qui per imparare per cambiare questo sistema del cavolo che ci rende schiavi! Noi siamo il futuro e questa scuola ci sta creando! Quei ragazzi sono stati stupidi hanno perso una buona opportunità erano di sicuro nel torto, ma io penso che siano giustificati per tutti i motivi citati.
    Questi voti (mi permetta) di merda, non ci stanno facendo amare la cultura ci stanno facendo fare una competizione insensata per la sufficienza e per le belle medie. Dobbiamo e soprattutto devo tornare ad amare ciò che studiavo. Ormai sto perdendo tutta la voglia e la passione che avevo per alcune materie. E tutto per degli stupidissimi numeri.

    Carolina Fanchin

    P.s. Auguri per ieri! Buon Natale e buon compleanno! (:

    RispondiElimina
  10. Dunque dunque, innanzitutto devo farle i complimenti per il coraggio, ce ne vuole per esporsi in questo modo! E buon compleanno e natale in ritado. xD

    Comunque sia, sinceramente io mi sono iscritta al Quadri solo per le oppurtunità extrascolastiche che offre, come corsi di fotografia eccetera. Sarei stata entusiasta di frequentarli, se non fosse che arrivo a casa talmente stralunata che non ho nemmeno la forza di alzarmi dal divano ed è tanto se riesco, quelle 3 orette a settimana, a fare attività fisica. Mi sono resa conto che è più dura e stressante di quanto pensassi. Mi pento della mia scelta? Ebbene si, ma ce la sto comunque mettendo tutta per cercare di andare avanti, con scarsi risultati a quanto pare dai voti. La scuola dovrebbe essere un ambiente sereno e pacifico, non un posto dove tutti lottano per essere il migliore. Nel vedere certi comportamenti, veramente mi viene da mettermi le mani fra i capelli, lo trovo semplicemente assurdo! Se poi voglio entrare totalmente nella polemica, non sopporto quando i genitori o i prof si mostrano scontenti del mio rendimento! Se non mi dai un briciolo di motivazione, come posso appassionarmi a qualcosa?? Non so cos'altro dire, tutto l'insieme scolastico mi lascia basita.
    Laura

    RispondiElimina
  11. a Carolina e Laura , visto che state leggendo:
    Laura, sto aspettando il post sulla bicicletta da mettere su Piccoli maestri, eraper il 23 in teoria.
    Per Caroina: sto aspettando su Piccoli maestri il post sull' argine dell' Astico.....
    in teoria ho anche una risposta lunga a Caroina,ma non riesco a caricarla, ora riprovo

    RispondiElimina
  12. finalmente anche le donzelle parlano.
    Ok Karolina, si capisce che quello che dici è particolarmente sentito.
    Mi soffermo su un fatto relativo i voti: Nella specifica occasione avevo detto che non ci sarebbe stato voto.
    Poi volevano riposare. Ma da cosa? era l'ultimo giorno di scuola e venivano da una buona mezz' ora di ricrezione. Io ho guardato i loro occhi, era la cosa che mi ha fatto più tristezza. Non c' era linfa vitale, non c'era speranza e cusiosità per la vita. Io avevo proposto di parlare di Leopardi, e parlare di leopardi è parlare di vita, di amore, di ansie, di speranze o amarezze. Voi parlate tutti i giorni di Leopardi ma non ve ne rendete conto. I poeti pensano e dicono quello che facciamo noi tutti i giorni ma semplicmente lo dicono con parole migliori, più belle, che stanno meglio insieme.
    Fosse per me eliminerei i voti dalla scuola. Pensate che quando studiavo non chiedevo mai il voto e non mi interessava minimamente. Se mia madre, che era un' insegnante e quindi attenta a certe cose, me lo chiedeva, le rispondevo che poteva pure andarlo a chiedere al docente. Non ho chiesto il voto nemmeno alla tesi di laurea e quando facevo gli esami universitari firmavo il libretto senza nemmeno sapere che voto avevo preso.
    Vi faccio due esempi:

    RispondiElimina
  13. Immaginate che italiano, la mia materia, non sia obbligatoria al Quadri, ma facoltativa.
    Potete sostituirla con qualsiasi altra materia. Venite a conoscenza del fatto che io elargisco 8 e 9 a tutti, che sono buonissimo alle interrogazioni e che i nei miei compiti si copia moltissimo senza essere sgammati.
    Decidete di seguire il corso. Bene, questo è un esempio in cui si studia solo per il voto, in questo caso per prendersi un 8 in pagella senza fare fatica.
    Secondo esempio, più estremo.
    Immaginate che la mia materia, italiano, non sia obbligatoria al Quadri.
    Potete decidere di farla o non farla.
    Alla fine dell' anno se decidete di non frequentare e di non seguire il corso avrete comunque 7 come voto in italiano, anche se avete scelto di non farla, quindi senza fare nulla, zero fatica e zero nozioni in quella materia.
    Potete comunque decidere di frequentarla ugualmente, ma sependo che il voto saràcpommisurato ai risultati e all' impegno, e potrà essere da 9 a 10, ma l' insegnante non regala i voti, per niente.Se uno studia molto e bene, può anche prendere 10, ma sarà difficilissimo. A questo punto,meglio prendere 7 senza fatica o rischiare un altro voto, più alto o più basso, ma dovendo studiare?
    C'è un altra opzione, la terza: frequentare il corso, non obbligatorio, e non poter prendere nessun voto semplicemente perchè è un corso opzionale, facoltativo e non valutabile.
    Ecco, che sceglie l' opzione 1 studia per il voto, che l' opzione 2 studia perchè crede nello studio e nell' impegno, che sceglie l' opzione 3 è interessato all' argomento.
    La scuola dovrebbe portare alla scelta tra le opzioni 2 e 3 mentre quasi sempre si fa studiare solo per il voto. C'è un ma:
    vi sono alcune materie che possono essere più attraenti fin dal principio, altre per loro natura sono un po' più asettiche e meno umane, e se si potesse scegliere risulterebbe che la matematica, se fosse opzionale, la sceglierebbero una percentuale minima di studenti, ma tutti noi sappiamo quanto sia importante studiarla.
    Bene, come docente, per me è un successo sapere che gli studenti decidono si frequentare un corso anche se opzionale e non obbligatorio, significa che sono interessati.
    Quando l' altro giorno vi ho detto che da febbraio avremo un ora un più di italiano non ho notato nè proteste nè facce deluse e amareggiate. Evidentemente le mie lezioni non sono le peggiori della scuola,e a voi di fare un 'ora in più l' idea non fa schifo. Questo per un insegnante è un grandissimo successo, credetemi, anche se non basta per definirsi soddisfatti e realizzate del proprio lavoro perchè ci sono altre dinamiche come il guadagno e l' impossibilità alla carriera che ad esempio per me sono miolto limitanti ( per questo motivo l' insegnamento per me non è il lavoro, ma uno dei lavori che faccio).
    Prof. Ariot

    RispondiElimina
  14. p.s gli ultimi due post sono un unico post, si parte dal leggere ....finalmente anche le donzelle parlano....

    RispondiElimina
  15. Sinceramente penso che a nessuno studente sarebbe mai andata a genio un'interrogazione gratuita, così senza motivo. Soprattutto visto che al 99% non avevano nemmeno studiato, siccome era l'ultimo giorno di scuola.
    Inoltre, almeno per quanto riguarda me, non avrei avuto troppa voglia di fare la figura della stupida davanti a tutti perché non avevo studiato, (che ci sia di mezzo un voto o no è indifferente). L'unico motivo per cui hanno sbagliato, se posso permettermi di dirlo, è che era una prova d'esame: sarebbe stato un esperimento molto utile per loro quello che lei aveva proposto.
    Non sono dalla loro parte, ma nemmeno li condanno per il loro comportamento.
    Ascoltare, invece, una spiegazione sul Leopardi, a me personalmente sarebbe piaciuto, ma c'è chi la letteratura o la poesia interessa e a chi non gliene frega nulla.
    Io avrei ascoltato la lezione, per pura curiosità di sentire l'argomento da un punto diverso dal solito. Ma penso che alla maggior parte della (nostra?) classe non sarebbe fregato un granché. Il pensiero generale sarebbe stato "perché ascoltare un professore sconosciuto che ci fa perdere loro un'altra ora? Meglio farsi i cavoli propri". Gli studenti ormai la pensano tutti così.

    Ma spero ancora in una qualche rivoluzione.

    Federica Magnabosco

    Ps. Non condivido il discorso sulla troppa competitività: personalmente quando prendo un bel voto, non lo vado a sbandierare in faccia a quelli sotto per prenderli in giro, anzi.
    Mentre quando uno prende un voto appena più alto di me viene lì con la classica frase: "Ti ho battuta!". Veramente l'infantilità della gente è impressionante, quando si mette d'impegno.
    Detto ciò le faccio i miei auguri, anche se in ritardo.

    RispondiElimina
  16. vedo sempre più che questo post vi sta prendendo.....
    cmq ribadisco, non fate il paragone con voi. Voi siete in seconda, loro in quinta e hanno gli esami.
    Leopardi è in assoluto l' autore più importante di tutto il triennio e agli esami di un indirizzo scientifico tradizionale, agli orali, l' italiano è la materia che fa la parte del leone, avendo più spazio e più seguito di ascolto ( mentre per il tecnologico non è così).
    Immaginate questo esempio. Siete a scuola guida, arriva un esaminatore e vi dice: ragazzi facciamo una simulazione. Che fate, dite di no, così poi arrivate agli esami di guida e venite segati subito perchè non avete mai provato una simulazione? Giardate che la simulazione degli orali non la fa nessuno, mentre quella degli scritti è obbligatoria. Ma sono gli orali il momento in cui ci si gioca tutto.
    Per quanto riguarda il fatto che a molti studenti poteva non importare nulla della letteratura, certo questo lo so bene. Ma allora questi studenti farebbero meglio ad iscriversi ad una scuola professionale o istituto tecnico e non ad un liceo. Anche se scientifico, un liceo è prima di tutto un liceo e le discipline umanistiche sono il carattere fondante ( parlo per il tradizionale)che hanno più peso in termini di ore, voti in pagella e voti agli esami.........
    Quindi non si tratta di essere favorevoli o contrari al loro comportamento, si tratta semplicemente di constatare che queste personaggi non avevano le condizioni minime per essere studenti liceali, e il dramma è che sono stati mandati avanti fino in quinta......
    Federica grazie degli auguri anche a te, ricambio!!!

    RispondiElimina
  17. Per Carolina: è vero che non potrò forse mai vedere la scuola a modo tuo, ma guarda che devo fare i tuoi stessi compiti e studiare per le tue stesse verifiche ed interrogazioni! Un minimo di stress ce l'ho anch'io, minimo perchè la maggior parte delle materie non mi pesa e perchè non rischiando di "andare sotto" non devo studiare come un mona per recuperare, anche se comunque non ci riuscirei perchè ho il mio metodo e non serve a niente studiare due ore cinque facciate di appunti come fanno tanti. Alla fine poi si finisce con l'imparare a memoria che francamente non serve a niente se non si capisce il concetto... ma non voglio fare il professore. Dov'ero rimasto... an sì, per il fatto dell'ora buca (anche per Federica) concordo con il professore: era la penultima ora!!! Anch'io li avrei maggiormente giustificati se magari fosse stata la seconda ora di un mercoledì per esempio, ma lì nessuna scusante, io la chiamo "poca voia de far ben!". Poi la faccia tosta di dire in faccia ad un docente "Sinceramente non ce ne frega niente"... vergognoso (almeno dal post mi sembra di capire che le cose siano andate così, o forse era solo il pensiero che ha letto negli occhi dello studente?). Infine volevo dire che questa con i voti e la scuola dell'obbligo è una delle migliori soluzioni. Se si scegliessero le "impostazioni" 1,2 o 3 (mi rifaccio a quelle presentate dal professore), o si avrebbe una massa qualificata di diplomati che poi effettivamente non sa un cazzo (1,2), o si avrebbe una massa (stavolta non qualificata) ignorante di possibili lavoratori che sarebbe alla mercè di quei pochi acculturati che corrisponderebbe alla classe dirigente(3). Questo è già successo in passato, quando per esempio le percentuali della gente analfabeta raggiungeva picchi superiori al 90%... si spera che nel 2010 le cose siano cambiate in meglio da quei tempi. I sindacati e simili (anche politicamente) sono nati perchè c'erano i signorotti che facevano lavorare come pazzi gli operai pagandoli 20 volte meno di quanto avrebbero dovuto... così c'era l'èlite ben marcata (oddio è vero, anche adesso la situazione è così, però rispetto a due secoli fa le cose sono migliorate nettamente).
    Luca Mattarolo
    P.S. Non è scritto benissimo questo commento lo so, ho solo cercato di esprimere le mie idee visto che poi eliminerà il post (scelta che condivido)

    RispondiElimina
  18. Post molto interessante..
    È bello vedere che ci sono ancora insegnanti che hanno voglia di confrontarsi con noi studenti.
    È grazie a persone come lei che spero in un futuro migliore per le nostre scuole.

    Giusto per contestualizzare, sono anch'io uno studente di quinta al Quadri.. e penso che mi sarei comportato nello stesso modo di quei ragazzi.
    Potendo scegliere tra un'ora di italiano e un'ora di riposo la scelta è, per me, ovvia.
    Non conosco quella classe, ma nella mia di interrogazioni di lettere ne facciamo anche troppe.. Italiano e latino sono dei maledetti incubi e quasi ogni ora di lezione corrisponde a un'interrogazione..

    Certo, il confronto con un nuovo professore può essere costruttivo ed utile.. ma non strettamente indispensabile per superare l'esame. Non penso che in quella classe verranno bocciati tutti per aver perso questa opportunità.
    Qui entriamo nel campo dell'interesse personale: quella voce solitaria che voleva l'interrogazione era particolarmente interessata ad italiano.. O forse era solo terrorizzata dall'esame.

    Ma il vero problema, nascosto sotto strati di parole, è uno solo: la scuola ci obbliga a studiare materie che non ci interessano.

    Un ragazzo può scegliere di andare al liceo scientifico perchè le altre scuole non gli danno una preparazione adeguata in certe materie o perchè sogna di fare un lavoro che richiede una laurea..
    Una laurea.. è brutto da pensare e da dire ma per me è solo uno sterile pezzo di carta, un lasciapassare per un mondo del lavoro che ruota sempre di più intorno ai fogli e sempre meno intorno alla realtà. Dalle nostre università escono un sacco di ragazzi ricolmi di conoscenze teoriche ma totalmente privi di competenze pratiche. Citando un fumettista-matematico: http://xkcd.com/519/

    Non conosco molti ragazzi che scelgono il liceo perchè vogliono farsi una cultura. Per lo meno, io non sono tra questi.
    No, non riesco a dire che mi interessa la letteratura italiana e no, non apprezzo le ore di storia e filosofia.
    Nonostante mi sia sempre piaciuto scrivere, a forza di imparare a memoria informazioni inutili per le verifiche e le interrogazioni sto cominciando a odiare le materie umanistiche. Mi dispiace, mi dispiace tanto perchè mi accorgo di odiare argomenti affascinanti, che fanno riflettere e che sotto sotto mi piacciono.

    Quello che è sbagliato è che la cultura ci viene IMPOSTA dall'alto. Io, che sono al Quadri perchè voglio andare a fare informatica all'università, non posso SCEGLIERE cosa deve entrare nella mia cultura personale e cosa no.
    No, figuriamoci.
    Sono costretto a imparare cosa pensava Seneca (che ha davvero un pensiero interessante, secondo me), sono costretto a imparare quante versioni di greco si è fatto Leopardi, sono costretto a imparare quando è morto il fidanzato della mamma di Manzoni.
    Sono argomenti che possono anche essere interessanti - lo dico seriamente - ma quello che mi fa incazzare è che non sono proposte di studio; se non imparo questa roba e non supero delle prove l'università la vedo con il binocolo.
    Secondo me ciò che non è essenziale al corso di studi scelto dovrebbe essere a discrezione dello studente. Se solo gli studenti motivati studiassero Leopardi gli insegnanti avrebbero più soddisfazioni e i ragazzi non interessati potrebbero concentrarsi su ciò che gli interessa veramente.
    Ma ovviamente questo non avverrà mai qui in Italia. È dalla riforma Gentile che il liceo è sopraffatto dalle materie umanistiche.. e questo da lavoro a molte persone..
    Probabilmente se non fossero tutti obbligati a studiare così tanto le materie umanistiche alcuni posti di lavoro potrebbero scomparire.. E gli insegnanti sono anche un buon serbatoio di voti dopotutto.

    Grazie ancora del confronto.
    Se siamo degli zombie un motivo c'è, non siamo svogliati per natura.

    RispondiElimina
  19. Salve professore,sono la sorella di Giovanni Munaretto e sono una studentessa di quinta tecnologico al quadri;ho letto il suo post e ne sono rimasta molto colpita.
    Innanzitutto le vorrei fare i complimenti per l'iniziativa del blog,penso sia importante per dei ragazzi in seconda superiore avere l'opportunità di confrontarsi con il loro professore riguardo argomenti che non siano necessariamente scolastici. Io al biennio ho studiato l'italiano non tanto per passione ma perchè ero terrorizzata dal professore che avevo e soprattutto dalle sue interrogazioni,(professore che questa classe ha avuto l'anno scorso),anche se devo dire che a qualcosa è servito perchè ricordo ancora alla perfezione i promessi sposi e tutto ciò che ci ha insegnato. Poi in terza la mia classe ha avuto la fortuna di avere come supplente per l'intero anno scolastico un professore,che penso lei conosca(Professor Chinellato),ed il clima in classe è totalmente cambiato. Quello per me è stato un anno che ricordo con piacere e anche con un pò di nostalgia perchè per la prima volta avevamo incontrato un professore disposto a parlare con noi il pomeriggio,a capirci e a trasmetterci la voglia di studiare l'italiano senza la severità e la rigidità a cui eravamo abituati. Ora che sono in quinta mi piace molto questa materia e mi appassiona veramente,ma è merito di professori come Chinellato o la mia attuale professoressa se quando il pomeriggio apro il libro di italiano non sento di dover studiare per forza,per avere un bel voto.
    Leggere quello che è successo con l'altra quinta mi ha fatto pensare e mi sono chiesta se anche in classe mia sarebbe successo lo stesso.
    Dopo aver letto quanto è accaduto e soprattutto riflettendo sulle sue parole a me viene naturale darle ragione,ma penso che sarebbe accaduto lo stesso se lei avesse avuto la supplenza in classe nostra. Per quanto mi riguarda penso che un'interrogazione senza voto su Leopardi da un professore diverso dal mio,soprattutto in vista degli esami, sarebbe stata molto utile e avrei accettato di farla volentieri,ma penso che in molti non sarebbero stati d'accordo. Quel giorno,nonostante fosse l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze,abbiamo fatto un compito di due ore su Leopardi:metà classe era assente perchè non aveva voglia di studiare per l'ultimo giorno di scuola. Non a tutti interessa la letteratura,c'è chi la reputa un insieme di nozioni che servono a passare l'esame e che poi verranno dimenticate. D'altra parte io odio l'informatica,che nel mio corso di studi a partire dal triennio è una materia importante e che potrebbe uscire in seconda prova. E' una materia che non capisco,non mi affascina,ma che mi tocca studiare perchè fa parte dell indirizzo. E penso che se fosse venuto un professore di informatica a proporci un interrogazione,di certo non avrei voluto farla,ma sicuramente avrei ascoltato i miei compagni;ci sono tante cose nella vita che ci piacciono e che non possiamo evitare.
    Comunque leggere il post e la discussione è stato per me molto utile e fonte di riflessione,magari se capiterà a me un'opportunità simile saprò coglierla.
    Le rinnovo i complimenti per l'opportunità che offre ai suoi alunni,sarebbe piaciuto anche a me averla alla loro età. Penso che questa classe debba ritenersi molto molto fortunata di avere un professore così,e che lei stia dando loro una possibilità per il futuro di essere diversi da quei diciottenni che ha incontrato.

    Tanti auguri di buone feste a tutti quanti!

    RispondiElimina
  20. Complimenti per il post!
    Personalmente sono d'accordo un po’ con tutti. Con Carolina e Leonardo perché come hanno detto la scuola crea veramente molto stress e capita spesso anche a me di rinunciare ad uscire per studiare. È anche vero però che il Quadri è stato una nostra scelta, forse per le opportunità che ci offre, forse per l'ambiente. Infatti non è un caso se si chiama proprio "Liceo".
    Per alcuni sicuramente risulta facile comprendere tutte le materie che ci vengono spiegate, per altri è una conquista prendere un 6 in quelle che non gli vanno a genio (parlo per esperienza poiché in un paio materie ho molta difficoltà). Non a caso ci sono gli sportelli per recuperare offerti dalla scuola. Devo comunque dare ragione anche al professore, era comunque un'ora di lezione come un'altra altrimenti non saremmo dovuti venire a scuola e, visto che Leopardi è il mio poeta preferito, sarei stata d'accordo con la ragazza di quella classe.
    Auguri di Buon Natale a tutti e Buon compleanno (in ritardo) professore!
    Giulia

    RispondiElimina
  21. Bè professore..essendo l'ultimo giorno di scuola è normale che nessuno volesse fare niente..non per giustificarli ma, sicuramente se l'ultimo giorno di scuola un professore di supplenza mi dice "Facciamo la simulazione della prova d'esame senza voto" seppur senza voto non credo che l'idea mi attirerebbe molto..non credo accetterei, e credo che nemmeno i miei compagni di classe e nemmeno lei alla nostra età..magari mi sbaglio..può essere..
    poi..ovviamente..certo nella nostra scuola c'è una continua lotta per prendere 6 per il semplice fatto che siamo iscritti tutti quanti in una delle scuole più difficili di tutta Vicenza se non del Veneto..e non lo dico per il semplice motivo che ci sono dentro per gasarmi o per fare il figo..non lo dico io..e lo sapevamo quando ci siamo iscritti a questa scuola..sapevamo che sarebbe stata dura, che non sarebbe stata una passeggiata e che dovevamo impegnarci...infatti è così..non è assolutamente una passeggiata..anzi..
    non lo è mai stata..sapevamo che avremmo dovuto rinunciare ad uscire a volte, che avremmo dovuto rinunciare a vedere gli amici a volte, che avremmo dovuto passare più tempo sui libri che a spassarcela come avremmo potuto facendo scuole come il S. Gaetano..ma non per dare la colpa ai professori l'anno scorso non erano così difficili e fiscali apparte alcuni(come lei)che sono rimasti gli stessi, la maggior parte sono più fiscali, più duri con i compiti in classe che danno in classe..può essere che sia l'unico che si sia accorto di questo, o l'unico che ha dovuto cambiare metodo di studio completamente..non lo so..forse sono l'unico forse no..so solo che sono passato dall'ora di studia dell'anno scorso alle 3/4 di quest'anno..dopo ovviamente ci sono quelli che diranno che studiano sempre tanto, che studiavano tanto alle medie e studiavano molto l'anno scorso e che quest'anno sia lo stesso..che sono stressati anche loro anche se hanno la media molto alta e non hanno problemi di mandare "sotto" le materie..ma di sicuro non sono stressati come le persone che hanno la media del 7 e che un compito con il 4 manderebbe sotto la materia e la famiglia dice che dovevamo sicuramente studiare di più, che siamo sempre con il cellulare in mano, con il computer acceso, o che non abbiamo fatto abbastanza esercizio! E professore..mi può dire come si fa ad avere curiosità con la maggior parte dei professori che pensano che la loro materia sia la migliore, che se prendi 6 non sei gran che come studente, che comunque è colpa tua perchè non studi abbastanza tanto per cambiare..
    Per gli altri argomenti concordo con i miei compagni di classe.
    X Leonardo..e dopo dici a scuola k sei stressato dallo studio, k nn ce la fai più neanche tu e che bisogna sopportare e che devi sopportare pure tu e che quindi bisogna rassegnarsi k siamo tutti nella stessa barca! il giorno dopo, non per dire, il prof ci dice che dobbiamo far girare un foglio in cui dobbiamo inserire le ore di studio medio che facciamo al gg e dici "metto un'ora solo per non mettere 0"..Uau che coerenza..complimenti..
    un'ultima cosa..potete pensare quello che volete..so già che alcuni la penseranno così..non ho detto quello che ho detto per fare il lecca-culo o per provarci con qualcuna..solo per precisare..dopo ognuno è libero di pensare quello che vuole..
    adesso basta..vado a divertirmi con gli amici perchè queste vacanze le sfrutto al massimo per rilassarmi, divertirmi e stare bene...e poi si ricomincia..AUGURI IN RITARDO PROF!
    Elia Bonetto

    RispondiElimina
  22. ..."constatare che non sarebbe servito a nulla imporre la mia scelta in quanto quelli erano già fottuti a vita. E si vedeva anche solo guardandoli in faccia."...

    "Quel professore aveva anche un negozio di musica in città e al mattino insegnava latino e italiano. Era un mezzo genio poi quasi cacciato dalla scuola per i metodi che utilizzava, ma quella lezione, quell' ora di lezione, aveva cambiato qualcosa in me."...


    ...del suo post mi hanno colpito queste parole...
    La mia domanda è questa:se quel giorno "quel professore" fosse entrato nella classe in cui lei era studente e avesse constatato" che non sarebbe servito a nulla imporre la mia scelta in quanto quelli erano già fottuti a vita. E si vedeva anche solo guardandoli in faccia." e dopo un quarto d'ora si fosse anch'egli messo al cellulare ad immagine e somiglianza degli studenti che gli stavano di fronte,lei cosa avrebbe perso?...moltissimo risponderei io...ma allora mi chiedo:perchè non ha provato LEI professore a far nascere in quei ragazzi la curiosità?perchè non ha cercato di essere come quel professore ?insegnare vuol dire anche questo...
    Non sono un professore ...sono una maestra non di ruolo e le supplenze ahimè sono il mio lavoro purtroppo...ho a che fare con una fascia d'età completamente differente ...però accendere la curiosità sul volto degli studenti credo sia una delle cose più belle ed emozionanti per un insegnante nonchè la più difficile.
    Non voglio difendere i ragazzi però forse in quella classe ...quell'unica voce che nessuno ha ascoltato ...forse quella ragazza un giorno l'avrebbe potuta ricordare come lei ora ricorda quell'insegnante e allora le chiedo:ne sarebbe valsa la pena?
    E.V.F.

    RispondiElimina
  23. Ciao E.V.F,
    sono molto felice/stupito che possa leggerci anche qualcuno al di fuori della classe.
    Ti rispondo subito.
    Quella mattinas di 12 anni fa, il professore ha potuto fare la sua lezione sull'importanza del greco perchè non ha incontrato ostruzionismo, e se anche ci fosse stato, io mi sarei battuto con le mie compagne di classe affinchè lo si potesse ascoltare.
    Nel mio caso,invece, ho incontrato l' ostruzionismo della peggior specie, quello nemmeno in grado di prendere posizione, l' ostruzionismo di chi semlicemente non ha voglia. Quella ragazza il diritto l' aveva , ma non ha cercato di imporsi minimamente. IO comunque son disponibile a fargliela quella lezione, anche da sola e privatamente, gratis, perchè il desiderio di imparare non lo si nega a nessuno.
    Per quanto riguarda il concetto di far nascere la credibilità, le tue parole sono molto belle, ma non trovano molto riscontro con la realtà. Descrivendo quello che vedi nella tua esperienza quotidiana ritrovo le supplenze alle elementari che ho fatto per 4 anni. Sono anch' io maestro elementare, e la cosa che più mi manca della scuola elementare è proprio la capacità di poter stupire molto più facilmente i bambini, di prenderli per mano e farli crescere, constatare giorno dopo giorno i progressi che fanno.
    Quando hai davanti dei 18enni, ormai quelo che si può fare è veramente poco, purtroppo è così. <si può insegnare qualcosa se si è disposti ad imparare, e loro questa disposizione non ce l' hanno.
    <poi c'è un altro concetto da dire, e mi ricollego a quanto espresso dai miei studenti nei comenti precedenti:vado in ordine sparso anche perchè ho uno skipass in mano e mi stanno aspettando sulle piste da sci.
    1- non è vero che essendo l' ultimo giorno di scuola è normale non aver voglia di fare nulla. Perchè? che senso ha?a maggior ragione è l' ultima occasione prima delle vacanze per imparare qualcosa
    2- curiosità: è possibile che non ci sia un minimo di curiosità semplicemente nel sentire come parla un insegnante che non si conosce? Nel caso specifico, sono l' insegnante più giovane d' Italia, e non è molto frequente vedere in cattedra un 29 , maschio, che insegna lettere. NOn può essere nemmeno questo un elemento per solleticare la curiosità?
    3- la questione dell studio e del voto: molti continuano a dire che si è stressati dal voto e via discorrendo. Bene, se trovi finalmente l' insegnante che ti fa capire e ti certifica che il voto in quel momento non c'è e che è la cosa meno importante, allora non si può continuare a lamentarsi della questione voto.
    4- questione "non siamo interessti a quela materia": Bene questo concetto è totalmente assurdo. Non si può non essere interessati a una materia. Se si va al liceo, si deve amare la conoscenza, tutta. Solo dopo aver ottenuto l'abc della conoscenza, si può pensare di non amare qualcosa. Stiamo poi parlando di italiano, non di una materia secondaria.Se non lo si è ancora capito c'è un motivo per il quale italiano ha più ore in tutte le scuole, è la prima prova di esame in tutte le scuole e ha il voto sia scritto che orale. NOn si può nbon essere interessati alla letteratura se si va al liceo.La letteratura è vita, e un liceale deve essere interessato alla vita. Punto e stop, altrimenti, al <Lmpertico, San Gaetano , Canova e Bocardin ci sono molti posti liberi .
    Prof Ariot

    RispondiElimina
  24. scusate per gli errori nell' ultimo post ma ho usato un netbook, con i tasti piccolissimi........chiedo perdono......

    RispondiElimina
  25. elia...
    La questione del foglio con le ore medie è una cazzata.... e ti spiego a scuola il perchè... inoltre, vorrei sapere le parole testuali e dove le ho scritte... le parole in cui esprimo che io sono stressato dalla scuola xk studio.

    RispondiElimina
  26. le hanno sentite in classe tutti quanti durante le ore di assemblea di classe che abbiamo fatto..niente di personale..ho riportato i fatti:)ciao..Elia..
    P.s. firmati..

    RispondiElimina
  27. Comunque non si trovano sempre queste situazioni.
    Oggi, ho fatto un' ora di supplenza in 3bt. Ua classe che mi ha colpito positivamente. Mi hanno chiesto di ripassare insieme Dante perchè avevano un' interrogazione. L' abbiamo fatto divertendoci anche un po' e cercando di dare qualche informazione che potesse stupirli positivamente. Bella lezione e soprattutto bella classe, con facce vispe e sguardi svegli e interessati. Ora li invito al blog.

    RispondiElimina
  28. Ma una quinta non dovrebbe essere un pò più disciplinata? hanno 18anni mica 10. Da come li ha descritti mi sono sembrati rozzi e maleducati (sperando che non siano gli altereghi futuri della 2ast XD). Però una opportunità non è da gettare al vento: non credo ci siano molti professori disponibili ad aiutare così i propri studenti (in questo caso neanche propri). Essere disponibili e gentili non sempre da gli effetti desiderati, alla 'predica bene, razzola male'
    Samuele Saggiorato

    RispondiElimina