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giovedì 16 dicembre 2010

Malpensanti che benpensano




Sono intorno a me, ma non parlano con me, sono come me, ma si sentono meglio……

Era il 1997 quando Frankie Hi –NRG, maestro dell’ Hip hop italiano, usciva con “La Morte dei miracoli”, album duro e puro come sempre, se a spremersi le meningi era questo concentrato umano dal carma indiano e dalla carta newyorkese. Un pezzo, questo pezzo, che colpisce subito e viene fischiettato e canticchiato dai liceali sulle versioni di latino e dagli attempati manager stravolti dai successi della new economy. Una canzone bipartisan nella musica ma non nel testo, vero e proprio atto d’accusa verso una categoria umana dalla puzza sotto il naso, dalla smorfia facile e il giudizio sterile. La cantano tutti, pure quelli che senza accorgersene ne sono i principali oggetti d’accusa, mummie acefale senz’arte ne parte, solidi e stabili nella pedana della superiorità (autopercepita), ricercatori dell’accusa senza contraddittorio, dall’aggressione a mano armata, dall’arroganza giustificata. Ce n'è, ce n’è molta, di quelli che considerano automatico non (s)mollare il colpo al primo ostacolo, ma loro niente, loro, quelli che benpensano, vanno avanti a tutta birra, oggi come ieri, un tempo come domani. Qualunquismo da post tardoincazzoso? No, se lo dice anche uno come Catullo, quando condanna quei vecchi benpensanti e bigotti scandalizzati dall’amore di due giovani che si amano e nulla di più ( “rumoresque senum severiorum omnes unius aestimemus assis”).

continua il testo di Frankie.......

…..mani che si stringono tra i banchi delle chiese alla domenica, mani ipocrite, mani che fan cose che non si raccontano altrimenti le altre mani chissà cosa pensano, si scandalizzano. Mani che poi firman petizioni per lo sgombero, mani lisce come olio di ricino, mani che brandiscon manganell…..

Leggete il testo e soprattutto ascoltate il pezzo immaginandovi anche voi in auto, un po’ distrattamente imbranati nell’aspetto e selvaggiamente menefreghisti nel rispetto del codice della strada. Immaginatevi lì, con questa gente dietro che rimbalza proteste e lamentele, insulti e sbruffonate.

Ma poi chiediamoci: Non abbiamo mai benpensato?

Simone Ariot

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