Translate

martedì 22 ottobre 2013

Un bilancio prima dell' addio (o arrivederci) di Parolefantasiose.


Nel settembre di quattro anni fa, con gli allora studenti della 2°ast del liceo Quadri di Vicenza, partiva l'esperimento Parolefantasiose, che non si limita a questo blog, ma fa da contenitore a quelli tematici che vedete in basso alla vostra destra, più quelli gestiti direttamente dagli studenti e nati per accogliere i loro racconti scritti a più mani ( a questo link un articolo in cui si spiega il progetto, qui invece un servizio video). Nato come un gioco, in poco tempo si è trasformato in progetto didattico, poi in metodologia didattica, infine in elemento inserito nella programmazione di classe. Un percorso duro e faticoso, ma assolutamente stimolante, con il merito di aver voluto sperimentare una nuova prassi che metteva al centro lo studente e il lavoro da lui realizzato. Poche settimane dopo la sua nascita, prendevano il via blog didattici tematici collegati a diversi romanzi, che a distanza di anni continuano ad accumulare visualizzazioni e commenti da parte del popolo del web, risultando utili strumenti di studio e approfondimento per studenti e insegnanti a noi estranei, ma accomunati da un oggetto comune, come un libro, un interesse, una ricerca didattica. Sette blog costruiti in tre anni, più di 250 post scritti (o articoli), oltre 300.000 visualizzazioni da tutto il mondo, diverse riviste cartacee e on line che se ne sono occupate, dipartimenti universitari che l'hanno voluto studiare, trasmissioni televisive che se ne sono occupate. Tutto ad opera degli studenti. Un attività di cui sono fiero ed orgoglioso promotore, in cui ho rischiato in prima persona, allontanandomi dalla sicurezza dei programmi scolastici, per cercare di arrivare allo stesso obiettivo: l'apprendimento. Ci sono stati anche degli errori, senz'altro. Ma, d'altra parte, sbagliando s'impara. E facendo si sbaglia. Se non si sbaglia mai, è perchè non si fa! Questo pensiero, che oggi sto esplicitando, dopo mesi di inattività in questo blog, viene dallo spunto che uno studioso dell'apprendimento mi ha inconsapevolmente lanciato. GianniMarconato, che da anni si occupa di apprendimento, tecnologie per la didattica, e formazione, ha appena scritto questa frase su Facebook: "La ricerca sull'apprendimento e sulla cognizione in questi ultimi 30 ha prodotto conoscenze come mai nei precedenti 30. Oggi sappiamo cose che 50 anni non sapevamo su come le persone imparano, su come funziona la mente, ma la scuola di oggi è in larga parte quella di 50 anni fa. Qualcosa non torna"
Già, qualcosa non torna. Anzi, molto non torna. Sembra quasi che la ricerca spiani la strada per dirci quello che potremo fare, ma la realtà poi ci indichi che è meglio non rischiare, non essere divergenti, ma seguire il flusso, mantenere lo status quo. Il progetto Parolefantasiose non è certamente ricerca con la R maiuscola, ma può essere inteso come uno strumento per la ricerca, o meglio un elemento su cui fare ricerca. E così è stato, e i risultati, empirici, ci sono stati. Nell'ambito della didattica delle materie letterarie, ad esempio, ho potuto sperimentare di come l'esercizio di scrittura puro,  non preceduto da lunghi percorsi di studio grammaticale, possa portare al medesimo risultato di competenza grammaticale, facilitando l'assimilazione delle norme grammaticali in modo diretto, senza far diventare la grammatica oggetto di studio ma semplice strumento. In due parole, è come imparare l'inglese perchè lo si parla molto e non perchè lo si studia senza mai parlarlo. Si impara meglio, divertendosi pure, e sviluppando altre competenze. Ma ancora maggiori sono state le competenze metodologiche, comunicative, organizzative che il progetto consentiva di sviluppare. Tutto certificato, eppure le resistenze di alcuni genitori, colleghi o dirigenti non sono mancate. In alcuni casi si è trattato di piccoli episodi che non compromettevano il mantenimento del percorso, che anzi lo stimolavano, perchè consentivano il confronto.  In altri casi, invece. lo hanno bloccato con la forza della burocrazia, delle norme, dell'ottusità.
Parolefantasiose e il suo percorso sono quindi momentaneamente in stand by, con la consapevolezza che tentare di percorrere una strada quando ci sono troppi impedimenti diventa pericoloso e controproducente. 
Ma quanto è stato fatto, rimane. Ciò che si è prodotto, anzi, continuerà a sopravvivere, a macinare pian pianino, consapevole di averci provato, e di esserci anche, almeno in parte, riusciti.
E' per questo che ringrazio tutte quelle persone, e sono molte, che mi hanno aiutato a mandare avanti il progetto, mandando invece seriamente a fanculo quelle persone, e sono poche, che ne hanno reso difficile la prosecuzione ma che, come sempre, possono bastare per bloccare qualcosa di nuovo.

A presto. Forse. 
Simone Ariot

2 commenti:

  1. ho passato in passato (scusa allitterazione) la stessa situazione, non demordere perché non siamo molti ma neanche sei solo a percorrere questa strada. Io insegno alla primaria ma nonostante tutto certe convinzioni sono difficili da scalzare e non bastano anni di successo con una classe condotta a livelli elevati (non da solo ovvio, mai da soli) per far convincere altri che è quella la strada, anzi aumentano l'invidia ma forse ancor più acredine data dal sentirsi inferiori pur essendo l'agente chiaramente mosso dalla coscienza ed importanza del suo compito educativo e sociale.
    Paolo

    RispondiElimina
  2. Questo blog è molto utile e bello non può finire.. Anche se è diffilice bisogna andare sempre avanti!!
    -studente

    RispondiElimina