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martedì 20 settembre 2011

Timidezza, ovvero...paura di sbloggarsi


Già, sbloggarsi. Non si tratta di un errore di battitura. Non volevo scrivere sbloccarsi, ma sbloggarsi, con la G di Genova, di Gatto o di Gesù ( curiosa questa triade, immagino già Gesu che rincorre un gatto a Genova, oppure un gatto di nome Gesù che miagola in genovese).
Sbloggarsi, ovvero sbloccarsi dal blocco del blog, sorta di scioglilingua che potrei canticchiare e ripetere fino a renderla una "quasi filastrocca", per poi ripeterla, memorizzarla ed insegnarla.
Sbloggatevi.
Che succede?! Zero commenti al primo post del nuovo ciclo di questo terzo anno di Parolefantasiose. Non il massimo per la mia autostima, ma nemmeno il massimo per il vostro estro!
Mi rivolgo alla 2°e, chiedendo alle signorine e al Teo Pigafettiano cosa stiano aspettando a sbizzarrirsi nello scrivere e commentare.
Mi rivolgo alla 3°d, nuove arrivate in Sede, intimidite forse da non riuscire più ad esprimersi? E i nuovi?
Mi rivolgo ai seniores di 4°c, che forse sono ancora in fase di recupero dopo essersi consumati nello stendere autobiografie che ho letto tutto d'un fiato nella sala d'attesa dell'ordine dei giornalisti di Venezia.
Belle autobiografie.
Immaginavo di trovare righe prestampate e contenuti simil scazzati, invece nulla di ciò. Una ventina (qualcuno me la deve dare domani) di straordinarie dichiarazioni di vita e voglia di viverla, di densi interessi, di voglia di parlare di sè. Forse perchè di sè non si ha spesso l'occasione di parlare e quando qualcuno ce lo chiede ci coglie impreparati. Ma questa richiesta ha prodotto qualcosa anche in Schema, trasformata in qualcun'altra, costringendomi quindi a cambiarle soprannome. Che non ho ancora deciso.
Dai ragazze e ragazzi di 4°, non fate finta di non conoscere questo blog perchè lo so che l'avete guardato, google analitycs parla chiaro e i numeri sono numeri. Commentate, senza problemi, senza pensare di fare figuracce ( al limite sappiate che ci sono solo alcune centinaia di persone che ogni giorno leggono questo blog), ma soprattutto andate a leggervi e a commentare i vecchi post, anche quelli che parlano del "Giovane Holden" che alcuni di voi hanno letto.
Dai, date il buon esempio ai più giovani, me lo aspetto da voi!

Intanto, io cerco di rispondermi alla domanda alla quale dovrete rispondere domani in classe.
"A cosa serve la letteratura?". E magari potete abbozzare la prima risposta proprio qui!
Io intanto torno al lavoro, un articolo sulla "nuova moda dell'agricoltura urbana" mi sta aspettando.....forse per un po'.

Simone Ariot

22 commenti:

  1. Detesto questa cosa che la letteratura deve avere uno scopo e un utilità. Uno dei motivi per cui amo e apprezzo l'Arte è perchè è meravigliosamente inutile. In classe sono saltati fuori un bel po' di motivi sicuramente giusti e interessanti dove la letteratura ha come scopo l'apprezzamento delle cose belle, il riconoscimento e l'esplorazione di sè stessi, il piacere personale, la riflessione ecc... Orbene non ho alcun dubbio sulla veridicità di tutto ciò ma non sono certa che si possano trovare degli scopi universali per ogni opera classificata come letteratura. Voglio dire non è che quella volta che Tolstoj si è messo a scrivere Guerra e Pace ha pensato: "Bene, scriverò questo libro con lo scopo di dare una svolta alla letteratura europea..Lo faccio un po' ideologico, filosofico e psicologico ma al contempo storico così i lettori avranno più spunti da cui partire per scoprire loro stessi e compagnia bella...". Non funziona così. Uno scrive un qualcosa perchè in quel dannato momento gli va di scrivere qualcosa; perchè percepisce a seconda del luogo e del tempo in cui vive una prospettiva della vita diversa e sente che quello è il modo migliore di esprimersi. Dante poteva benissimo prendere la lira e comporre la più articolata e divina ballata di tutti i tempi e diffondere il volgare in ogni contrada. Ma evidentemente era stonato come una campana. Quello che voglio dire è che non esiste uno scopo, o più scopi, che possano valere per ogni "letteratura". E' come domandarsi che scopo hanno la pittura, la scultura o la musica. Nessuno scopo preciso. Ognuno di noi percepisce un effetto diverso nel momento in cui la legge, magari anche completamente diverso da quello che l'autore intendeva comunicare. Che importa? Studiamo la letteratura perchè nel corso del tempo è diventata qualcosa di superiore e sublime. Se gli antichi avessero stabilito che una delle massime espressioni dell'anima e del pensiero si raggiungeva con la botanica ci troveremmo a studiare composizioni floreali e probabilmente avremmo un orto in classe!
    Ele

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  2. Prof non si faccia prendere dal panico se nessuno è ancora entrato nell'ottica del nuovo anno scolastico, è difficile partire nuovamente dopo tutte le emozioni di cui ci arricchiamo in quasi tre mesi di sole, amici e tempo libero. Comunque non ha calcolato la possibilità che Gesù fosse passato per Genova in groppa ad un gatto e francamente mi sembra l'opzione migliore! non ho tanta voglia di rispondere alla domanda "a cosa serve la letteratura" perchè, a parte il fatto che ne abbiamo già parlato in classe, è un qualcosa che non ha una particolare funzione se non si è interessati alla materia e ne sono rimasti pochi di ragazzi che hanno voglia di interessarsi. non è timidezza, è pigrizia perchè ormai la scuola è diventata una sorta di dovere, un mattone pesante che dobbiamo sistemare per crearci un futuro, ma in questo modo perde di valore e noi perdiamo quella curiosità e quella voglia di scoprire cose nuove e di imparare. Dunque sembra che la colpa sia da attribuire soprattutto al corpo docenti perchè, a parte alcune eccezioni ovvero professori che sembrano amare ciò di cui parlano, ce ne sono altri che parlano degli stessi argomenti ormai da anni come fossero cose "impresse nel titanio della loro mente". ma il brutto è che non credono più in quello che spiegano, lo fanno meccanicamente e noi subiamo la loro frustrazione e la loro noia! in che modo un adulto arriva in un liceo come il Pigafetta e argomenta la sua tesi per la quale dovrebbe avere le giuste carte per insegnare? e come può un dirigente scolastico decidere chi sia degno di una cattedra nella nostra scuola? come gli studenti che durante i primi due o tre mesi della prima superiore capiscono di aver sbagliato strada e cambiano scuola, anche un professore dovrebbe capire quando non è degno di insegnare in un certo ambiente e quando lo è! in quanto alla 4 c mi permetto di dirle che si tratta della miglior classe della scuola, composta dalle migliori menti mai cresciute all'interno delle pigafettiane mura e scoprirà con il tempo quanto è stato fortunato a capitare in classe nostra (come noi siamo stati fortunati a ricevere lei!).
    Vale

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  3. mi permetto di aggiungere che la modestia è il nostro lato migliore!
    Ele

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  4. Noto con piacere la modestia che traspare dalle tue parole Vale ( Valentina?).........così come (purtroppo), noto il narcisismo con cui talvolta condisco i miei discorsi.
    Certifico e condivido quanto dici. Spero tu non ti riferissi a me, quando parlavi di alcuni docenti che arrivano a scuola, ma da questo punto di vista ti rassicuro su un fatto che pensavo conosceste. Il dirigente non ha alcun potere decisionale sulla scelta dei docenti. Questi arrivano in una scuola piuttosto che in un'altra per una questione che sta al di fuori del buon senso. Non c'è meritocrazia che spieghi le assegnazione.....tant'è che un buon insegnante come il mio omonimo filosofo ( Cuomo), non insegna più al Pigafetta ma altrove, costretto a prendere una cattedra con meno ore e quindi minor stipendio. Per qualsiasi materia, la scelta non è collegata a questioni folli legate alla graduatoria, dove conta di più avere un nonno medaglia d'oro al valore militare che una buona dialettica o la capacità di trasmettere qualcosa. Lampertico o Pigafetta è guale. E il dirigente non può far nulla, solo ciucciarselo via.

    Rispondendo invece ad Eleonora, la tua posizione e il modo in cui l'hai esplicitata è quanto aspettavo. Questo blog serve proprio a questo. A volte in classe non c'è il tempo o non ci sono le condizioni per dire qualcosa in un determinato modo, o molto più semplicemente ci sono persone timide ( ma non mi sembra il tuo caso) che in classe non hanno il "flatus vocis", la forza di far sentire le loro parole. Ma spesso queste persone di parole da dire ne avrebbero molte. Ecco, attraverso il blog possono dirlo con più facilità, magari di notte, con una tazza di tisana o una birra ghiacciata a farle compagnia.
    Ciao, mi rituffo sul lavoro.
    Ma per rispondere alla domanda: in che modo un adulta argomenta la sua tesi.......beh, io argomento così: ".....................". Eh no, è troppo presto. Ve lo dirò molto più avanti.
    Ciao

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  5. Letti il titolo e i commenti mi è quasi preso un colpo.
    Io che son timida, io che non ho il flatus vocis, io che le parole le tengo strette nella mente, ma che, a quanto pare, non riescono ad arrivare alla bocca. Io che sono andata a guardarmi nel blog 'Il giovane Holden'! Il fatto è che tutto questo, almeno per me, rappresenta una novità. Il blog, il semplice comunicare con una tastiera davanti ad uno schermo. Qui sì che le mie guance non si colorano di rosa! Che poi, ognuno è fatto a modo suo, no? Ecco, bene. Credo di aver trovato uno dei modi mogliori per comunicare!
    Dovrei sbloccarmi e sbloggarmi, io. Per la prima ci sto ancora lavorando su, la seconda direi che è in un buono stato, dato che sono riuscita a scrivere "qualcosa" qui.
    Sofia

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  6. HAHAHAHAHAHAHA!!! XD Prooof,"Schema" va più che bene come soprannome:magari non mi rispecchierà completamente,però mi piace la musicalità della parola,quindi si può ancora utilizzare! :D
    Il suo blog mi piace un sacco:è molto interessante ed è un metodo semplice ed efficace che stimola la voglia di ragionare sui temi trattati per poi approfondirli maggiormente.
    Riguardo alle biografie che le abbiamo consegnato penso che sia stata un’occasione sia per farci conoscere sia per farci ragionare su chi siamo veramente. Come ha scritto lei, c’è la voglia di parlare di sé,ma non sono d’accordo sul fatto che quando qualcuno ce lo chieda ci colga impreparati. Io sono del parere,infatti,che ormai nessuno sembra voler conoscere a fondo una persona: di questi tempi sembra che tutto sia molto superficiale e che ognuno guardi più ai propri interessi che al resto,perdendo quelli che dovrebbero essere i valori più importanti su cui si dovrebbe basare l’intera società. Ci si confida sempre meno con gli altri perché viene a mancare la fiducia,le relazioni “serie”,come le grandi amicizie o i veri amori, diventano sempre più rare e di conseguenza si parla anche poco di sé. Quindi, se per caso un giorno una persona arrivasse e ci chiedesse di scrivere una sorta di autobiografia,come ha fatto lei,ne sarebbero tutti entusiasti perché vedrebbero questo compito come una maniera per farsi conoscere e per farsi comprendere,ma soprattutto per sfogarsi e per liberarsi da un lungo periodo di silenzio.

    “Quali sono le due supreme e somme arti? La Vita e la Letteratura, la vita e la perfetta espressione della vita.” Oscar Wilde, Il critico come artista, 1889

    -Schema-

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  7. Strano come questo articolo e i relativi commenti spingano le mie mani da neopallavolista a scrivere qualcosa, anche di insensato.
    Per chi mi conosce, anche poco, non direbbe che io sia una persona timida, ma in realtà lo sono un pochino! Rido, scherzo, faccio il cretino ma però c'è un lato di me che pochi conoscono, forse nessuno, forse nemmeno io (tan tan tan...).
    Come ho scritto nell'autobiografia non sono bravissimo a scrivere ma diciamo che qualche parolafantasiosa riesco a spiaccicarla!
    Spero che questo Blog mi aiuti a sbloccare il lato letterario di me stesso.
    Buonanotte carissimi lettori.
    Marco

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  8. ahahah! questa è proprio la nostra classe! siamo eterogenei per la nazionalità, idee politiche o religiose, sesso, colore dei capelli ecc..ma al contempo siamo uniti dall'essere (tutti in modo diverso) poeti, letterati, poco modesti, timidi eppure anche esuberanti, sempre pronti a rospondere vivacemente (ma mai volgarmente) a chi ci offende o si dimostra un professore incapace di trasmetterci la passione di insegnare che ogni docente dovrebbe possedere, ma che molti non hanno o hanno perso per strada, purtroppo.
    a proposito della sua domanda, condivido con l'"anonimo", la letteratura non ha uno scopo, se avesse una carta d'identità alla voce "scopo" ci sarebbe solo uno spazio bianco. il fine lo abbiamo dato noi uomini, che necessitiamo sempre di una speigazione (razionale o divina) a tutto ciò che tocchiamo, vediamo, annusiamo,...
    non riesco a pensare a uno scopo della letteratura, piuttosto direi (per umanizzare l'arida definizione data in classe, perfetta solo per i manuali di scuola, ma non per un vero lettore) che la lettetatura è avventura, sogno, speranze e realtà fusi insieme, legati da fili invisibili che catturano il lettore, sempre in modo differente, e lo portano in mondi sconosciuti, perchè tutto ciò che è visto da qualcun altro è estraneo e quindi da scoprire.
    le letteratura non è un mezzo, non ha una causa né uno scopo. nasce da un bisogno. di cosa? dipende dallo scrittore. e assume un significato importante per ogni lettore che la fa sua.
    la letteratura, come tutte le arti, è vita, quindi non bisognerebbe imprigionarla nella gabbia delle definizioni umane.
    ho scritto troppo e sicuramente solo l'1% di chi ha cominciato a leggere questo commento è arrivato alla fine, ma mi va bene così.
    :)

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  9. Vale sta per Valeria. Valeria Marseglia. io non ho problemi a parlare di me sa?! anzi se potessi parlerei sempre di me a chiunque ma in tal caso arriverei ad un punto in cui non avrei più nulla da dire e la gente mi odierebbe più di quanto non mi odi già perchè me la tiro troppo! sa cosa mi spaventa di questo blog e dei professori giovani come lei e come il nostro adorato prof Cuomo? il fatto che dopo un po' di tempo non riusciamo più a renderci conto della divisione tra studente e professore perchè date l'idea degli amiconi con cui si possa scherzare e non ci accorgiamo più quando diventa troppo! cioè a me sta benissimo questa cosa, preferisco questo genere di rapporti piuttosto che il classico "io sono il prof e sono l'unico che può parlare all'interno di questi quattro muri".. la domanda è: a lei sta bene il confrontarsi con noi in questo modo? cioè non è che poi noi cominciamo a fidarci di lei etc e poi lei se ne esce dicendo che non possiamo prenderci tutte queste libertà???!
    panicoooooo D:
    Vale

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  10. Yaaaaaaaammmmmnnnn, che sonno! Sono qui, davanti al computer, con una tazza di camomilla in mano. Non è molto tardi, penseranno in molti, eppure la mia vita è così, tutta di corsa e di fretta, così frenetica e piena che mi porta ad essere ogni sera sempre più stanca. Eppure sono felice, e questo è l'importante.

    "Perché sono seduta qui, davanti a questo stupido schermo, io, che con la tecnologia non è che vado molto d'accordo, ora, così stanca, già in pigiama che sorseggio la mia camomilla? Potrei essere già a letto...Potrei sfogliare qualche pagina di Grazia, cercando qualche bel vestito, tra ritagli di moda, ninnoli e frivolezze...Potrei ascoltare un po' di musica, magari proprio quella canzone che da stamattina mi frulla nella testa e mi disordina i pensieri...Dovrei anche finire quelle maledette valigie! Perché sono qui?" penso, guardando le stelle che brillano nel cielo scuro, fuori dalla finestra.

    Qualche attimo fa avevo già spento il computer e mi stavo decidendo fra una di queste cose...E poi ecco, son tornata. Non so come, non so perché. Leggendo distrattamente qualche commento qua e là, mi è come venuta l'ispirazione. Un guizzo mi ha illuminato i pensieri. Tante parole fantasiose confondono le mie idee ora. Non ho tempo di scriverle.
    Ma lo farò.
    Certo che lo farò, in ogni piccolo attimo di tempo. Penso davvero che questo blog sia un'idea geniale. Un modo diverso di comunicare, per chi, come me, resta un po' nascosto, a volte. un modo per mostrare sè stessi e conoscere gli altri. Parole. Scritte, pensate, parole che sfuggono via, parole che ci fanno emozionare. Un mondo che tutti dobbiamo imparare a conoscere e usare. E lei e questo blog, forse, ci possono aiutare.

    La mia camomilla è finita. Una cimice sta volando sopra la mia testaaaaaaa, bleah! Aiuto, devo scappareeeeee, che schifo!

    Buone nanne e dolci sogni. E che tante parole fantasiose confondano la nostra mente, da ora in poi.
    Sil.

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  11. Sono le 22.22 e dovrei esprimere un desiderio...fatto! Però non ve lo dico perché se no non si avvera.
    Sono tornato mezz'ora fa dall'allenamento di pallavolo che mi ha distrutto. In realtà non ho un motivo serio per scrivere però mi fa sentire bene. Ho un diario segreto ma lo uso poco, meglio qui (anche se non posso rivelarvi i miei innumerevoli segreti, muahahah!).
    Prima di andare ad allenamento non avevo cenato e appena tornato mia mamma mi ha fatto trovare la cena pronta... non è assai tenero? come l'uomo sia in grado di amare ogni giorno un altro essere umano?
    Ok, basta! Sembro uno sfigato che vuole fare il filosofo :)
    Je vous souhaite une bonne nuit,
    Marco (Sdru).

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  12. Valeria, ti rassicuro.....comunicare attraverso un blog di temi...in questo caso letterari, non è dare confidenza. Quando ho iniziato a insegnare i miei alunni avevano 4 anni meno di me, molti erano fratelli minori di miei amici, li vedevo a scuola ma poi, volente o nolente, anche fuori scuola, alle feste, agli aperitivi. E nonostante tutto, il problema di cui parli non si è mai avverato. Anzi. Tranquilla che se devo segarvi lo faccio senza troppi problemi, certo mi dispiace, ma non è certo la differenza di età che mi blocca. Quando insegnavo all'Università erano quasi tutti più grandi di me, e anche li non ci sono stati problemi. Per quanto riguarda il fidarsi di me....beh, quello mi auguro accada, è naturale, per la questione degli amiconi invece....qui mi sembra ci sia un po' di confusione. Dialogare non significa essere amicone.......comunque vedrai che si tratta di questioni che non esistono. Andrà tutto bene, dialogando e cercando il dialogo reciproco, senza essere amiconi e riconoscendo i ruoli. Se non ho avuto problemi in certe scuole con certi studenti, non credo possa averne qui.
    Ciao

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  13. Mi concedo una breve pausa dallo studio di scienze (interrogazione domani!) per scrivere su questo blog meraviglioso.
    A dire la verità conosco Parolefantasiose già da un bel annetto e spesso sono stata tentata dallo scrivere qualche commento l'anno scorso. E ora, prof, che l'ho come insegnante (di nuovo) sono autorizzata a postare qualcosa. Dico 'di nuovo' perchè, ebbene, svelo questo 'segreto' che avrei voluto dire a voce (ma, come qualcuno ha detto sopra, a volte la timidezza ha la meglio sulla voglia di parlare e dire un sacco di cose), l'ho avuta come insegnante alle elementari ma, per discrezione, non racconterò i particolari qui nel blog sotto gli occhi di migliaia di persone...
    Ritornando a Parolefantasiose, trovo che sia uno strumento geniale, utile per noi ragazzi per poter allenarci a scrivere bene e per avere sempre spunti su cui riflettere e mi sento fortunata a poterne usufruire! Bene, ora ritorno alle sudate carte... Al prossimo post!
    Lisa

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  14. ecco, già che ci sono, scrivo anche io!
    sono entrata in internet con il preciso intento di scaricare le schede di astronomia da studiare per domani e dopo averlo fatto sono venuta qui a dare un'occhiatina...
    stra-adoro l'idea di questo blog, sul serio.
    è un modo per confrontarci, per discutere e per conoscerci.
    e non solo conoscere un nuovo professore, ma conoscerci meglio anche tra compagni, visto che spesso, tra campanelle e ristretti orari dell'autobus, non abbiamo molto tempo per farlo.
    per farlo "davvero veramente", intendo!
    e poi volete mettere riuscirci attraverso una macchina, seduti su una comodissima sedia (o scomodissima, come la mia) a casa nostra. --> vantaggi del XXI secolo
    stra-adoro anche il fatto che ci abbia chiesto di parlare di noi, di scirvere un'autobiografia... non è una cosa che accade spesso... di solito l'unica cosa che i professori ci chiedono è di parlare di qualche personaggio storico, o di qualche filosofo, di un artista, un autore... insomma, non c'è tempo per noi, per quello che siamo, per quello che amiamo...
    be' non mi dilungo troppo, vado a finire di studiare i moti della terra...!
    a presto!
    Trash

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  15. Non immaginate nemmeno quante cose che ho scoperto di tutti voi, che avete commentato qui, che in tutti questi quattro anni non avevo mai notato.
    Sarà perchè essendo in molti è difficile avere il tempo per discutere con tutti, ma questo strumento super-geniale ci farà unire e confrontare i nostri pensieri e appunto sbloggarci!
    Ora, come staranno facendo tutti, ritorno allo studio di scienze.
    Saluti!
    Eva

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  16. Beh,devo dire che sono proprio contenta di vedere che tutti qui si scambiano idee, pensieri o comunque opinioni... Purtroppo ciò in classe non capita spesso e questo mi dispiace un po'!! E' vero, siamo tutti differenti, nemmeno in 5 anni riuscirò a conoscere davvero tutti i miei compagni dalla 1^CS,ma devo dire che forse questa è la volta buona che mi schiarisco le idee!! :)Comunque prof, mi fa piacere che abbia letto tutte le nostre pillole di saggezza(alis autobiografie), anche se penso che il nostro modo di vederci sia completamente differente da quello delle altre persone, o meglio, delle persone che non ci conoscono!! Perciò imparerà a conoscerci meglio, ne sono certa....
    beh beh beh..... Ora me ne vò a mangiare la pizza!!!!
    Vale...(Tina)

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  17. Eccomi qui, intenta a scrivere il mio primo commento di questo nuovo anno scolastico. Ricordo con esattezza l'attimo in cui 365 giorni fa ho iniziato quest'avventura salendo su questa barca e chiedendomi dove mi avrebbe trasportato.
    Ora è arrivato di nuovo il momento di salpare per un nuovo viaggio, per un nuovo anno. E se alcuni dicono che per un bel viaggio è fondamentale la compagnia di un ottimo libro, io posso dire che per la mia avventura ho l'onore di essere accompagnata da un ottimo blog.

    Eugenia Caldaro

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  18. E dopo un po' arrivo anch'io... insicura su cosa scrivere e timorosa per quello che gli altri potrebbero dire di me... Ma proviamoci! D'altronde questo blog serve anche a sbloccarsi giusto? E l'unico modo per farlo è scrivere.
    Mi ha molto divertita leggere i commenti dei miei compagni e vedere come da un argomento possa scaturirne un altro, in un susseguirsi vorticoso di parole e di emozioni, ognuna con qualcosa da trasmetterci, da comunicarci.
    In effetti è vero, non è molto facile confrontarci a scuola, ma credo di riportare l'opinione generale quando dico che riponiamo molte "aspettative" in lei e nelle sue lezioni, prof.
    Penso che le sue ore saranno per me qualcosa di più di un'ora di italiano, saranno una spinta a parlare, ad esprimermi, ma soprattutto ad ascoltare e, ascoltando, arricchirmi.
    Ma un'occasione per me di conoscere un po' di più, di scoprire un po' di più è anche qui, in casa mia, dietro uno schermo, perdendomi con la mente e con il cuore tra fantastiche "parolefantasiose" ...
    Buona serata a tutti...

    AndreaML

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  19. Penso ci siano vari modi di essere timido. C'è chi è scalmanato tutto il giorno, dappertutto ma poi davanti alla ragazza/o che gli piace si blocca totalmente usando parole comuni al linguaggio dei primati. Oppure davanti al prof che gli incute una fifa tremenda oppure quando deve fare una verifica o scrivere qualcosa di importante le proprie idee si sigillano chissà dove nella propria mente e non riesci più a ripescarle. Comunque mi piace molto l'idea di scrivere in un blog,grazie al quale posso scrivere qualcosa che vada al di fuori dell'ambiente scolastico, perchè ragazzi, il mondo è gigantesco, nessuno può conoscere tutto ciò che esiste al mondo, ma non si può più pensare di vivere nel proprio paesino di 500 abitanti.
    Fernando Henrique
    p.s.non firmo mai col mio secondo nome, ma oggi sono in vena di novità.

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  20. Caro prof, questa sera mi sono finalmente decisa a prendermi un po’ di tempo per leggere questo meraviglioso blog, con l’idea di trovare un po’ di pace, un po’ di persone che si esprimono liberamente e danno sfogo a tutte le loro idee.
    Dopo una bellissima estate del genere è difficile ritornare nella vita di tutti i giorni ed è quasi difficile raccontare agli altri tutto quello che è successo nelle vacanze, è difficile spiegare il valore di quei momenti, la nostalgia che si prova. In particolare, tornando a questa sera, mi mancava proprio l’estate e la libertà che dava stare in campeggio:poter uscire quando ne avevi voglia, potersi stendere su una panchina a guardare le stelle senza che nessuno dicesse qualcosa, potersene stare a parlare tutta la sera con chi volevi e quando volevi, in santa pace…
    Così nella speranza di ritrovare un po’ di brio, di energia sono andata a leggermi questo post e devo dire che come quasi sempre mi è piaciuto e mi ha anche divertita. Poi ho letto il primo commento: grande Ele, questa sì che è una risposta seria!
    Quando Lei, prof, ce l’ha chiesto in classe ho cominciato a pensarci disperatamente e a tentare di trovare una qualche spiegazione logica e razionale, senza riuscire a trovarla da sola. Vaghe idee sul fatto che la letteratura serva a capire la cultura di un popolo, magari di quello cui appartengo o sul fatto che serva a divertirsi, piangere, emozionarsi o anche distrarsi dal mondo….però è brutto dover trovare per forza una spiegazione o una risposta precisa! Come diceva qualcuno è brutto dover ingabbiare qualcosa di così bello e vasto in qualche definizione e per questo ho apprezzato molto che Lei ci ha abbia fatto vedere quel video dove uno scrittore dava la propria opinione personale, anche perché l’ho sentita molto vicina come riflessione.
    La prego prof, davvero mantenga sempre un metodo d’insegnamento così aperto alle novità e che dà libertà agli studenti nei limiti del rispetto alunni-professore. (Magari non me ne intendo di metodi di insegnamento, però so che quando abbiamo lezione con Lei non provo la tipica ansia che mi è capitato di avere con altri insegnanti e direi che è già un buon punto!)
    Debora Carolo 3^ds

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  21. grazie della fiducia Debora, farò di tutto per rimanere quello che sono, pur cambiando. Perchè ciò che non cambia muore, e perchè l'evolversi è parte del gioco. Senza tradirsi.
    grazie ancora

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