
Domanda che si poneva, e soprattutto poneva alla platea svedese, Eugenio Montale quel 12 dicembre 1975 quando per la quinta volta un italiano vinceva il premio Nobel per la letteratura. È ancora possibile la poesia In un mondo nel quale il benessere è assimilabile alla disperazione e l’arte, ormai diventata bene di consumo, ha perso la sua essenza primaria?».
Questa è la domanda che pongo a voi, perchè dovreste essere più adatti a rispondere rispetto a qualsiasi adulto. Il vostro essere giovani, ancora non del tutto inquinati dalla cultura della vita e del libro, dalle nozioni e ancor più dall' esperienza che spesso rende gli individui più inumani, potrebbe offrire interessanti risposte. Cos'è la poesia? Sono solo versi sciolti o articolati, uno dopo l'altro, buttati giù più o meno velocemente che esprimono o vogliono esprimere qualcosa? O la poesia è anche altro? Poesia è aggettivo o nome? è fenomeno o noumeno? è essere o apparire? Montale diceva che si, è ancora possibile e sempre sarà possibile, che "non c'è morte possibile per la poesia". Poesia deriva dal greco, poiein che significa creare, ma nel tempo ha avuto sempre più un valore di attributo, una sorta di valore aggiunto al tutto.
Ieri sera, ad esempio, ho cenato a Chioggia a casa di una persona magnifica che apre la propria cucina alla gente. Il pesce che ci ha servito in tavola era delizioso, e ancor di più il modo che aveva di servirlo. In un ambiente buio, illuminati solo dal fuoco del camino, sentivo e vedevo poesia sprizzare da tutti i pori. Sentivo la purezza della sua persona e la voglia di essere se stesso facendo star meglio le persone. E' poesia anche questa, nonostante non vi siano versi? E' poesia una bellissima donna che cammina elegantemente passando inosservata? è poesia il volto di un bambino di pochi mesi che sorride alla madre? é poesia una montagna piena di neve? Una villa del Palladio, una spiaggia deserta?
Post malinconico, ma la giornata non offre nulla di meglio.
Simone Ariot