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giovedì 12 novembre 2009

Ma dove vai, mammina in bicicletta!


Era una scena piuttosto frequente per chi ha vissuto l' infanzia sino agli anni 80', quando di mattina, pomeriggio, o talvolta di sera, flotte di giovani o meno giovani madri ( sicuramente meno fashion di quelle odierne)sfrecciavano in città come in campagna in sella a una bicicletta rigorosamente senza palo portandosi dietro un bambino non sempre leggerissimo. Sole o nebbia, vento o pioggia, quello era l' unico mezzo a disposizione per quelle molte donne che non avevano o non volevano avere un' auto. Anni in cui le mamme stavano a casa senza essere considerate svogliate, indaffarate come poche tra fornelli e assi da stiro. Pallavolo, scout o danza che fosse erano sempre pronte ad inforcare la bicicletta ( i caschetti che si usano oggi non sapevano manco cosa fossero) e si cimentavano nella consueta passeggiata. Senza rischiare di ricevere una telefonata poichè i telefonini grazie a Dio ancora non esistevano. Avevano la sola preoccupazione di arrivare a casa sane e salve con il loro pargoletto.
Oggi, queste scene non si vedono più, le mamme che riescono ancora ad andare a prendere i ragazzini a scuola hanno sostiuito le biciclette con i più invasivi SUV, mostri a quattro ruote ma altamente chic, e la scena descritta poco sopra rimane un ricordo dell' infanzia o è relegata alla realtà delle più lontane terre di campagna.
Questa mattina, nel traffico vicentino, mi è capitata una scena che non mi aspettavo.
Un padre (evidentemente l' emancipazione femminile ha trovato la sua strada) , sulla cinquantina, che pedalava energicamente trasportando nel portapacchi di una vecchia bici da donna una ragazzina di circa 12 anni.
Non ho potuto fare a meno di subire una sorta di operazione di flasback, un remeber dei tempi passati in cui il potere dell' immagine sblocca dal congelatore della memoria figure e ricordi ormai dati per dispersi. Ma c' era qualcosa di nuovo: alla guida della bici ( per giunta da donna), c' era un uomo, che sembrava pure felice.
Siamo arrivati alla parità dei sessi, anzi al superamento?
O, molto più semplicemente, complice la crisi, riscopriamo abitudini che, in fin dei conti, non erano poi così disdicevoli?
D' altra parte, il tragitto casa scuola può offirre occasioni validissime per il dialogo padre-figlia se attuate in modo ecologico, sempre che il padre sia disposto a pedalare e la figlia a farsi vedere in compagnia del padre ( in questo caso non alla guida di mercedes o bmw ma di una semplice , e sgangherata , bicicletta).
Saranno tornati i tempi umili?
Simone Ariot

p.s: spunto per un prossimo romanzo: abitudini di un tempo che se tornassero vi farebbero felici o vi renderebbero la vita un inferno.

17 commenti:

  1. Al dire il vero, anche io vedo che sono più gli uomini ad andare in bicicletta e molte donne preferiscono guidare enormi macchinoni. Secondo me è perchè le mamme fanno come da tassista ai bambini delle scuole elementari e delle medie soprattutto. Per fare più in fretta, pensano che l'auto sia il mezzo di trasporto più veloce, ma non è sempre così. A parere mio la favolosa e mitica bicicletta è molto più comoda, l'unico difetto è che nei mesi d'autunno e d'inerno è più difficile da usare dato il basso grado di temperatura la mattina e la sera.
    A volte io vado a scuola in bicicletta; lo faccio più volentieri nei mesi di settembre e ottobre e da marzo fino a giugno, mentre nei mesi invernali che fa più fresco preferisco l'automobile o il tram.
    Comunque, se anche altre persone utilizzassero di più questi mezzi economici sarei molto contento.

    Matteo Atanasio

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  2. La bicicletta è un mezzo di trasporto "abbandonato" perché ora anche le mamme nella maggior parte delle famiglie, per quanto ne so io, lavorano. Perciò con tutti gli orari che sono costrette a rispettare, (portare a scuola il bimbo più grande poi quello piccolo, dover magari pagare una bolletta alle poste ed essere in ufficio alle otto e trenta senza possibilità di ritardo), è difficile utilizzare la bicicletta ed è molto più comoda l'auto. Non ritengo sia un fattore unicamente estetico, come ha detto lei professore, ma anche, forse soprattutto, pratico.
    Inoltre è molto frequente che il posto di lavoro sia distante dall'abitazione e risulta quindi molto faticosa, oltre ad essere meno veloce, una pedalata di una decina di chilometri.
    Poi con l'abitudine di utilizzare sempre l'auto, si finisce con il preferirla anche per compiere un viaggio di mezzo chilometro, quando sarebbe molto più salutare una camminata o inforcare una bicicletta.

    Federica Magnabosco

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  3. Secondo me l'andare in bicicletta a scuola o al lavoro nei giorni nostri è diventato un lusso che poche persone possono permettersi. In primo luogo le piste ciclabili sono scarse e spesso finiscono direttamente in strada o diventano improvvisamente un tutt'uno con il marciapiede. Quindi andare in bici diventa difficile e pericoloso per colpa delle molteplici macchine che ogni giorno "affollano" le strade. In sostanza l'auto è più sicura, comoda e veloce anche se fare un giro in bici ogni tanto non guasta mai. Inoltre l'auto diventa un fattore determinante se si devono percorrere molti kilometri per andare al lavoro,ecc.... Chiudendo, la bici è sì salutare ed ecologica ma l'automobile è senza dubbio più pratica ed è per questo secondo me che si vedono, purtroppo, poche biciclette in giro.

    Alessandro Bregalda

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  4. buongiorno a tutti,
    a Settembre venivo a scuola in bici perchè faceva ancora abbastanza caldo e il rischio che la pioggia mi sorpendesse in strada era ridotto,ma andare o a scuola in bici era molto divertente, sia perchè in compagnia di amici e poi perchè a me piace molto andare in bici. Era anche molto pericoloso, infatti dove non c'è pista ciclabile, la strada è veramente molto trafficata e le macchine vanno veramente molto forte, quindi o stavi al lato della strada, rischiano di farti tirare sotto, oppure si saliva sul marciapiede, ma così facendo si costituiva un pericolo per i pedoni. Secondo me la bicicletta è un mezzo molto più pratico, economico e a volte più rapido dell'auto (se non si considerano grandi distanze e percorsi poco trafficati): mi è infatti capitato in corso padova di sopravanzare molte macchine le quali erano ferme in coda, inoltre mantenere un automobile è un costo, basti pensare alla benzina e tutto il resto, mentre per la bici il costo è minimo. Infine una macchina la si deve parcheggiare, molte volte non può andare dappertutto e non si può sostare sostare dove si vuole, mentre con la bicicletta basta avere un buon lucchetto( anche se a votle anche un catenaccio molto grosso si rivela inutile) e una bicilcetta la si può parcheggiare al primo palo della luce, ringhiera o rastrelliera che si trova. Insomma la bicicletta oltre ad essere un mezzo più economico, ecologico, veloce e pratico(se considerati brevi e trafficati tragitti) ma soprattutto è salutare. Purtroppo, con i tempi che corrono, l'utilizzo della bicicletta sta diventando sempre più pericoloso appunto perchè non si prende in considerazione l'esistenza dei "ciclisti", e quindi non vengono costruite abbastanza piste ciclabili sufficientemente lunghe; per rendersene conto basti provare ad andare da bertesinella al quadri ( ma anche fare un smeplice giro in bicliceltta sufficientemente lungo) e vedere che la maggior parte della strada non è dotata di pista cilcabile. Per concludere secondo me se la gente si impegnasse a utilizzare di meno, nei limiti del possibile ovviamente, automobili, bus e motociclette, forse vivremo in un mondo migliore e più pulito, e la crisi che sta attanagliando il nostro ( e non l'unico) paese forse si affievolirebbe.

    Munaretto Giovanni

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  5. Salve a tutti,
    bisogna dire che, sentendo i discorsi (e le prediche!) di nonni e zii, rispetto agli anni or sono le biciclette sono parecchio diminuite dalla strada. La cosa a pensarci bene è tanto "deprimente" quanto normale, in quanto è logico che col passare degli anni l'utilizzo di mezzi più moderni (come la macchina) e sempre più alla portata di tutti, sotto il riquadro economico, abbia portato a un lento decadimento delle abitudini "ciclistiche" degli italiani.
    Però, nonostante tutto io vedo ancora tanta gente che in una bella domenica autunnale prende la bicicletta e va a farsi una bella passeggiata; questo però può essere dettato dal fatto che abito, diciamo, un pò fuori dal centro città, in campagna, dove queste abitudini sono ancora presenti e osservate.
    Anche perchè, diciamocelo... cosa c'è di meglio di una bella passeggiata in bicicletta con gli amici?

    Matteo Zoppello

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  6. Anche mia mamma, quand'ero alle elementari, soprattutto durante le prime tre classi, mi scarrozzava di qua e di là in bici! aaaah, che bei ricrdi allora ero un pargoletto tutto biondo che nn finiva mai di parlare... secondo me adesso le situazioni si sono invertite per motivi sociali. mi spiego un po' meglio: sono un po' di anni che gli uomini svolgono sempre più lavori domestici, insomma la figura della madre casalinga che aspetta i figli x preparari meravigliosi manicaretti è, ahimè, scomparsa. Ora, all'interno dell'ambiente domestico, le differenze tra uomo e donna non esistono praticamente più. E' un bene secondo voi? secondo me si.

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  7. Anch'io come Matteo abito in campagna (anche se ormai si fa fatica a definirla tale) e quindi si vede già più gente che pedala per le strade. Mi capita anche adesso di vedere ragazzi che ogni mattina alle sei e mezza si fanno qualche chilometro fino alla fermata dell'autobus, e con il freddo che fa adesso, nn li invidio per niente. Comunque è così: la gente va in bicicletta solo dove non c'è molto traffico perchè in pedalare in città ora come ora è rischioso, perchè, come diceva Alessandro, ci sono poche piste ciclabili.
    Gian Marco

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  8. Anche mia mamma fino alla prima elementare mi portava a scuola in bici, poi ho cominciato ad andarci da solo. Ora le bici sono diminuite molto e le mamme preferiscono andare in giro con suv che il più delle volte non sono nemmeno capaci di guidare. A volte mi capita di andare alla cartoleria olimpica vicino al Farina proprio quando stanno per uscire: non ci si muove, pieno di suv. Addirittura alle volte c'è qualcuno che aspetta il figlio in strada senza parcheggiare la macchina. Io personalmente odio i SUV, perchè oltre a non piacermi esteticamente sono anche molto grandi, ingombranti, inquinanti e il più delle volte parcheggiati male!
    Mentre però la bici in città perde popolarità vedo sempre più ciclisti che fanno mountain bike ad esempio nelle zone del lago di Fimon.
    Io spero solo che la gente che fa mountain bike usi la bici anche in città.
    Io personalmente uso il motorino per andare a scuola ma se devo andare da qualche parte in città il più delle volte mi muovo in bici o a piedi, a parte quando voglio fare un giro in motorino con gli amici, ma allora non sto in città.

    Stefano

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  9. Devo ammettere che non ricordo neanche l'ultima volta in cui ho usato la biciletta poiché, adesso come adesso, si è sostiuita alla vespa che mi risparmia un bel po' di fatica e che mi peremette di percorrere tragitti più lunghi in minor tempo. Gli amici ce li ho praticamente tutti sopra il colle (...Monteviale!) e andare fino a su in bici sarebbe veramente un'impresa per una come me che non è particolarmente allenata. Purtroppo mi rendo conto che l'uso della bicicletta si sta sempre di più accerchiando intorno agli anziani che la preferiscono per recarsi al mercato o a casa di amici e parenti. Magari insieme a lei sarebbe bello organizzare una mattinata in città spostandosi esclusivamente in bici per riscoprire un "mezzo di trasporto" ormai abbandonato e che sarebbe bello rispolverare.

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  10. Dimenticavo il nome... Alessia Zaroccolo

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  11. Non credo che siano davvero tornati i tempi umili,forse qualcuno a causa della crisi comincia a ricordare le vecchie,semplici abitudini di un tempo,ma conoscendo i giovani di oggi non credo che in futuro utilizzeranno la bicicletta spesso oppure coltiveranno un piccolo orticello o cose così.Io per prima non riuscirei a rinunciare alla comodità.Comunque spero che le vecchie abitudini non vengano dimenticate.

    Marta Iselle

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  12. Relativamente all'esperienza dell'andare in bicicletta (che comunque non è il cardine della questione) non ho molto di cui discutere; d'altra parte è pur vero che questa crisi economica un lato positivo ce l'ha: la riscoperta delle antiche abitudini(sostanzialmente più economiche, ma qui sto ripetendo il testo). Personalmente, non credo che da un giorno all'altro vedremo una marea di bici in giro, e forse neanche le vedremo, crisi natural durante; ma la sola rifiorita (si spera) concezione che esisteva un tempo in cui non c'erano i "lussi" di adesso e pur tuttavia si conduceva una vita normale basta per vedere il bicchiere "mezzo pieno" della crisi, d'altra parte non l'unico, ma di questo parlava il testo e quindi non mi dilungo oltre. Dal Zovo Luca

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  13. Quello che ha scritto mi ricorda tanto un
    testo che lessi da piccola.

    Parlava di un padre che raccontava al figlio
    di quanto i tempi fossero cambiati di come, ad
    esempio, le madri preferrissero scarrozzre i
    figli ancora in fascie piuttosto che tenerli
    in braccio,privandoli di un contatto
    essenziale,l'unico modo che il piccolo ha per
    essere cullato dal battito della mamma e
    abituarsi al suo profumo.

    Non credo che i tempi umili siano tornati,anzi
    sinceramente ,non credo siano mai del tutto
    passati. Credo solo che queste
    abitudini,radicate ormai negli italiani,non
    scompariranno tanto facilmente.

    Francesca

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  14. Secondo me non sono tornati i tempi umili di una volta e da quello che mi raccontano i miei nonni e zii spero proprio che non tornino...Io penso che un ritorno al passato non potrebbe mai accadere perchè le persone, una volta abituate al meglio è difficile che si riabituino alle vecchie, scomode abitudini come l'utilizzare la bicicletta come mezzo di trasporto. Io penso che queste abitudini siano più diventate un passatempo, che un ritorno al passato e che le persone tendino ad utilizzare tutti i modi per risparmiare tempo. Per esempio con i ritmi odierni di vita risulterebbe difficile coltivare un'orto,a meno che non si abbia una grande forza di volontà e molto tempo libero, infatti le persone che per lo più possiedono un'orto (serio...) sono i pensionati.

    Lombarda Diego

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  15. Tornare alle abitudini del passato è difficile, è un dato di fatto. Siamo abituati ad avere tutte le comodità a portata di mano. Anche solo restando nel mondo dei ragazzi troviamo motorini, cellulari, computer, vestiti di marca, videogames, ecc. Tutti oggetti che comunemente siamo abituati a riscontrare in un normalissimo teenager, tutti insieme magari no ma alcuni sicuramente. Tutti oggetti che magari al tempo dei nostri nonni nemmeno erano stati inventati. Conosco alcuni miei coetani che esplicitamente affermano che il cellulare è la loro vita, e che non riuscirebbero a starne senza. A questo punto mi domando: se la crisi si dimostrasse così grande da non poter piu permettere la ricorrente ricarica mensile, cosa farebbero questi ragazzi. A mio avviso e per esperienza personale penso che alcuni cadrebbero in depressione! Forse questa è pura fantasia e sicuramente un'esagerazione, ma non poi più di tanto astratta. Le persone che lavorano in alcuni settori considerati "d'èlite" fino a qualche tempo fa, ma ora tartassati dalla crisi, come per esempio il settore edile o quello dell'orificeria, non hanno assolutamente cambiato il loro stile di vita. Ora che i soldi non abbondano più di tanto non rinunciano a girare con le mazzette di fogli da conquecento euro adagiati comodamente sulle loro lussuose autovetture. Normale: chi sarebbe disposto a passare da una Porsche a una Fiat (i nomi li ho scelti, ovviamente, a caso; tanto per rendere l'idea del passaggio da un'auto di lusso a una normale)? Eppure, prima o poi, il ritorno all'umiltà dovrà avvenire (esclusi naturalmente sportivi super-pagati e politici che non esiteranno, a parer mio, ad emanare l'ennesima legge con la quale si aumenteranno lo stipendio). Non dico adesso che torneremo a vivere come i nostri nonni, ma si arriverà a riprendere in mano alcune vecchie abitudini più economiche di quelle attuali: viaggiare in bicicletta per quanto possibile, avere un orto personale, dosare acqua, elettricità e gas... il problema del tempo esposto da Diego già adesso comincia purtroppo ad attenuarsi: le persone disoccupate o in cassa integrazione o che lavorano mezza giornata per la scarsità di lavoro aumentano giorno dopo giorno. Penso sia meglio dedicarsi alla cura di un piccolo orticello che poltrire tutto il giorno sul divano. Basta un po' di buona volontà e, come già detto, di umiltà. Visto che la politica con il libero mercato e con l'assenza di seri provvedimenti non aiuta molto le famiglie di lavoratori italiani, soprattutto le piccole industrie e i piccoli imprenditori artigianali, sovrastati dalle multenazionali o dall'elevata manodopera cinese, rumena, albanese, e chi più ne ha più ne metta; dobbiamo noi cittadini personalmente dare il nostro contributo per uscire da questa crisi oltre che indenni chissà, anche vittoriosi, e magari contenti per aver rispolverato qualche vecchio uso del passato. Buttiamola sul ridere: così i nostri nonni non potranno più dirci che siamo lavativi e che siamo abituati troppo bene!!!

    Luca Mattarolo

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  16. La bicicletta mi ha fatto venire in mente piccoli maestri; anche là se ci pensate è molto usata. Samuele Saggiorato

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  17. I miei genitori mi hanno sempre abituata a vagare per le strade in bicicletta,sin da piccola. Perché, ovviamente è un mezzo gratis e non reca danni all'ambiente. E' vero ormai nelle città si usano sempre di più mezzi pubblici o automobili proprie..ma nella mia cittadina è ancora usato questo mezzo a due ruote. Anche grazie alla crisi, si ricorre a metodi per risparmiare. Ad esempio mia madre, ha venduto la sua automobile e ora a ripreso la sua vecchia bicicletta cigolante di quando era una ragazzina, una graziella. Dietro, nel portapacchi si siede sempre mio fratello di 6 anni, ed ogni mattina appassionatamente lo porta a scuola. Non mi sembra difficile tornare alle abitudini del passato, basta la volontà, e poi non sarebbe un male essere tutti un po più umili; ma con tutte le comodità del tempo d'oggi sarebbe difficile diventarlo. I giovani usano il motorino, gli adulti l'automobile perchè è tutto più veloce..ma perchè non può essere fatto tutto più lentamente? Siamo tutti di fretta, ma se ci prendessimo più tempo, potremmo fare ogni cosa meglio, e proverememmo anche a piacere nel farla.
    Petra Busatta

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