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martedì 8 gennaio 2013

Una cena 2+2. Io, te e i nostri smartphone

Una coppia che non dialoga.....se non con il proprio smartphone...



Una pizza fra amici, quattro birre e molte cose da raccontarsi.
 Sembrano gli ingredienti perfetti per una serata libera da impegni e routine, ma da qualche tempo a questa parte è sempre presente l'intruso. O meglio, gli intrusi. Non si tratta delle fidanzate di turno o di sveglie che suonano per ricordare un impegno preso. Ma degli oramai insostituibili smartphone. 
Immagini come questa non sono rare e stanno diventando tristemente ricorrenti. Non passano cinque minuti da quando ci si siede che conquistano la ribalta, uno dopo l'altro, i più moderni e tecnologici gingilli. Non per essere mostrati, perchè questo lo si faceva qualche anno fa, quando si respirava ancora il profumo della novità. Ora a nessuno interessa osservare e valutare l'Iphone di Luca o il Samsung-Android di Marco. Queste cose le fanno coloro che ancora non li possiedono, immaginando possa trattarsi di oggetti semi divini. Ognuno si eclissa nel proprio mondo, connettendosi sui social network, geolocalizzandosi, riorganizzando o taggando foto scattate in ogni mentre e in ogni dove. I quattro amici diventano quattro estranei e il telefono non  vale più una sbirciatina tra una conversazione e l'altra, per controllare se la fidanzata ha chiamato. Succede il contrario, e tra un aggiornamento andato a buon fine e l'ultima applicazione scaricata può capitare che ci si sfiori con gli sguardi per un segno di approvazione. 
Ormai è la prassi, non c'è più nulla di cui stupirsi. L'uomo è diventato una sorta di estensione del proprio smartphone,  nemmeno il contrario, e da lui e su di lui dipende la propria vita.
Arriva una pizza dall'originalissimo abbinamento prosciutto e funghi? Fotografiamola, taggandoci sopra chi ci guarda su Facebook e commentandone il gusto.
Sentiamo dal tavolo vicino nominare un termine sconosciuto? Colleghiamoci a wikipedia e tutto è risolto. Non importa se abbiamo fatto il classico e potremo dedurne l’etimo.
Una musica in sottofondo che ti piace ma non conosci? C’è Shazam e in cinque secondi conosci titolo ed autore.
Per carità, grandi invenzioni, ma alla fine, da quella serata, non ci rimarrà un gran ché del nostro amico con cui abbiamo cenato, o della nostra compagna/o. Perché queste cose succedono sempre più anche alle coppie e i rapporti perdono di senso e spessore.
E allora non stupiamoci se un ristoratore di Los Angeles, Mark Gold , ha deciso di applicare uno sconto del 5% ai clienti che “riescono” a spegnere il telefono a pranzo o cena, per non disturbare ma soprattutto per non isolarsi, restituendo senso ad un momento, quello conviviale, che serve anche ad unire e creare socialità. Ma siamo sicuri che iniziative come queste riusciranno ad attecchire?    

Simone Ariot

3 commenti:

  1. La tecnologia è progresso. E progresso è sinonimo di crescita e di sviluppo. Talvolta però siamo soffocati da tutta questa tecnologia. Si finisce per dimenticare le cose belle della vita ed essere totalmente dipendenti da un affarino grande quanto la nostra mano. E se "quell'affarino" chiamato cellulare improvvisamente non ci fosse più? Penso che la maggior parte di noi sarebbe persa. Come se la sua vita avesse sempre ruotato attorno a quel cellulare. E allora si accorgerebbe che non esistono computer, smartphone o iPad in grado di sostituire le emozioni e le parole dal vivo. Perché, personalmente, preferisco scrivere con la penna, esprimermi con la mia voce (che è unica al mondo!), scattare foto con la macchina fotografica, assistere a un concerto live, sfogliare una rivista o leggere un libro toccando le pagine e fare sport in palestra o all'aperto (senza utilizzare uno stupido telecomando collegato alla tv!).
    Ciò non vuol dire che dobbiamo completamente eliminare la tecnologia dalla nostra vita. Usiamola, sì, ma con moderazione. Tutti i giorni siamo bombardati da news, messaggi e notifiche. Stacchiamo la spina del computer e spegniamo il telefono ogni tanto! E assaporiamo il piacere di una chiacchierata, di una serata tra amici.
    Perché la vita è una sola; e se la sprechiamo inutilmente, passando il nostro tempo davanti a uno schermo, allora non è degna di chiamarsi vita.

    Silvia

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  2. la cosa triste di questo fenomeno è che si sta allargando a tutte le fasce d'età; persino le madri, la cui frase preferita fino a poco tempo fa era:" spegni quel cellulare, lo usi troppo!", ne sono "affette". e la visione dei bambini delle elementari che alle cene di classe o di compleanno preferiscono giocare con il cellulare, la PSP ecc.. è veramente penosa. il problema è che i nuovi cellulari sono piccoli computer portatili, con tutte le comodità a portata di mano, grazie alle apps.
    ormai quella che l'anno scorso era una vera e propria rivoluzione tecnologica ora è prassi, si compra per essere al passo con gli altri, non per vera necessità.
    la vera rivoluzione sarebbe far passare di moda il cellulare, spegnerlo e godere della pizza, della serata, di tutto ciò che ci circonda. penso che se le persone cominciassero davvero ad abbandonare il cellulare, potremmo godere della vita, che offre decisamente di più di un marchingegno elettronico.

    Jack

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  3. La tecnologia sta avanzando e più avanza, più ci rinchiude in mondo soffocato, e isolate che ci fa dimenticare completamente di vere uscite con amici e giornate spese a fare shopping, ora basta solo un click.
    Ultimamente non possiamo non notare la presenza di un ammasso di pubblicità sui cellulari, sempre più evoluti e che tutti vorremmo, le persone non si accontentano più di un semplice telefono che chiami e messaggi, ma vogliono quello all’ ultima moda solo per farlo vedere agli amici.
    Noi non ce ne rendiamo conto ma man mano che questi telefoni prendono piedi le nostre conversazioni diminuiscono sempre di più (ora anche quando si è vicini ci si scrive tramite sms, whatsapp ecc.) e quando usciamo con gli amici passiamo più tempo sul cellulare che a parlare.
    Insomma la tecnologia che è ormai diventata un mezzo indispensabile nelle nostre vite, possiamo dire che alcune persone non riescono più a viverne senza, però l’uso frequente ne porta a una dipendenza, ma non dobbiamo sbarazzarci del tutto di questo mezzo ma soltanto usarlo con più cautela e goderci di più le chiacchierate e le serate in compagnia senza più sentire l’orribile suono dell’arrivo di un messaggio.
    Francesca Rossi 1Cl

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