A volte, per ripartire, serve una scossa. O uno
scossone.
Serve uno stimolo che ci fa riprendere, vedere all'orizzonte
la direzione, e partire.
Ma se la pausa è durata tre mesi, più che una scossa serve
un terremoto. Di quelli emotivi.
Il mio terremoto emotivo per riprendere in mano il blog
dopo la pausa estiva ha avuto epicentro ieri pomeriggio, nella campagna tra
Verona e Vicenza.
Me ne stavo alla guida della mia auto ascoltando Radio24,
stazione che mi accompagna nelle giornate alla guida parlandomi di tutto
e di più. Ascoltavo "I Magnifici destini",
trasmissione tanto riuscita quanto entusiasmante in cui si raccontano i momenti
di vita salienti di quelle persone che lasciano il segno nella storia, che
siano cantanti o capi di stato, guide spirituali o campioni olimpionici. La
puntata del giorno raccontava la vita spericolata di Vasco Rossi, cantautore dall'indubbia
popolarità, amato oppure odiato, uno di quegli uomini per cui la via di mezzo
non esiste. Per fortuna.
La storia di Vasco potete ascoltarvela qui e di sicuro non vi
annoierete. La storia di questo blog invece, per chi non la conoscesse in
quanto non lettore seriale, nasce 100 post fa, nel settembre 2009, quando in preda ad una
crisi esitenzial-professionale decisi di dare una svolta nel modo di fare
didattica. Da quel momento sono cambiate tante cose, professionalmente e
personalmente, alcune anche grazie a questo blog, che nel frattempo è arrivato
a superare le 60.000 visite.
I blog, si sa, sono tanto facili da far partire quanto
difficili da mantenere. Il 90% di loro non supera il primo mese, molti non
arrivano al secondo post e pochissimi superano il primo anno di vita.
Parolefantasiose sembra sopravvivere anche se non sempre
puntuale nelle uscite, ma ci si difende.
Non voglio però parlare del blog ed essere solo
autoreferenziale, voglio ri-accogliere tutti quelli che vorranno contribuire
leggendo e commentando, approvando e disapprovando, costruendo o distruggendo
tutto ciò che si dirà.
Ma cosa centra tutto questo con Vasco Rossi? Forse nulla,
forse era solo un pretesto. Ma mi è venuto in mente, e l'inconscio a volte
lancia molti più messaggi di quanto si pensi. Tra i tanti messaggi , ce n'era
uno che mi diceva in modo esplicito "Svegliati blog, è ora di
rinascere". Ed ora, beccatevi Vasco, in una canzone vecchia e
semisconosciuta.
Simone Ariot
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