Maestro Giuseppe Nordio |
C'è anche Lei.
C'è anche la Morte.
Maiuscola come una sorta di entità più
grande a cui si deve rispetto, forse perchè la si teme o forse perchè non la si
conosce se non nelle proiezioni che ci facciamo. Però c'è.
A volte arriva all'improvviso come nel
caso del Maestro Nordio, che pochi giorni fa se ne è andato in silenzio, in
solitaria, senza fare troppo rumore.
Non conoscevo bene il Maestro Nordio, ci
avevo parlato qualche anno fa in una delle mie prime supplenze
alle elementari, nella scuola dove insegnava, mentre ancora studiavo
all'Università. Allora come adesso incontrare un maestro maschio in una scuola
elementare era cosa rara e inaspettata, una sorta di evento straordinario. Ma quando capitava mi faceva sentire più umano e meno animale in estinzione.
Con il maestro Nordio condividevo questo, la scuola. E soprattutto l'essere un maestro elementare, titolo di cui vado fiero ancora oggi, più di quello professorale. Ricordo che il maestro Nordio, Beppe come lo chiamavano
gli alunni, stava bene un po' con tutti, con i colleghi e con i bambini,
soprattutto con i bambini. Cercando in internet qua e là si trovano
testimonianze di alcuni suoi ex alunni che lo ricordano citando aneddoti e
momenti di vita scolastica e non solo. Una vita passata nella scuola, vissuta
per la scuola e per lo sport.......e soprattutto dedicata ai bambini, quei
bambini con i quali parlava e si divertiva, ma che allo stesso tempo sapeva
sgridare e avvicinare allo studio. Il Maestro Beppe però non è l'unico ad
essersene andato in questi ultimi tempi. Prima di lui, la morte ha chiamato Alvise Ravazzolo ,
un amico amante della montagna che in
montagna ha perso la vita, tradito da una natura che ancora oggi sa essere
matrigna, anche se la si rispetta e la si ama. Perchè Alvise la montagna l'
amava, e sono sicuro la ami ancora oggi. Con lui ho fatto il mio primo e unico
serio Trekking della mia vita, tre giorni e tre notti in val Travenanzes, dalle
parti di Cortina, in luoghi e paesaggi che non credevo esistessero. Elvis era
più giovane di qualche anno, ma era di gran lunga più esperto di montagna e
vita all'aria aperta. Lui e la natura erano un tutt'uno, dialogavano con una
semplicità e con un rispetto quanto più naturale si potesse immaginare. Ricordo
che avevamo raggiunto le montagne a bordo di un vecchio pulmino Wolkswagen
partendo di notte per arrivare all'alba. 5 disperati pronti a spaccarsi la
schiena, ma ben equipaggiati. Non certo per merito mio, il più scarso del
gruppo. Elvis era il più giovane, si era da poco diplomato al Pigafetta. Jacopo
Nordera il più grande, una sorta di nostra guida alpina personale e mentore del
gruppo. Poi c'era Nicola Rezzara e Matteo Bozzo, mio cugino. Un gruppo misto,
improbabile, messo insieme in quattro e quattrotto ma molto entusiasti.
In quei giorni abbiamo riso e scherzato, ma anche condiviso momenti
importanti ed emotivamente forti. La montagna, e la natura in generale, fungono come da collante e da detonatore emotivo. E' come se le emozioni le si
provasse più intensamente, come se fossero più forti. Negli anni successivi ho
visto Alvise molto poco, giusto quei momenti in cui ci si poteva comunque dare
un'abbraccio e raccontarsi velocemente le ultime imprese della vita, come
l'ultimo nostro incontro di fine luglio, del tutto casuale, in Croazia. E anche
in quell'occasione il suo sorriso e il suo abbraccio mi sono venuti incontro.
Già, perchè Alvise aveva una bellissima e rarissima abitudine: Sorrideva, ma
soprattutto ti stringeva con un bell'abbraccio. Cose d'altri tempi.
Sono felice di averti incontrato nella mia
vita.
Simone Ariot
Ciao beppe!:)
RispondiEliminaData la scrasità di notizie, ho aperto una pagina fb dove condividere informazioni utili ed emozioni
http://www.facebook.com/AlMaestroBeppeNordio