Il
cinema può raccontare la scuola? Certo. E se lo fa attraverso un documentario
che vede la scuola non solo come oggetto ma come soggetto protagonista, allora
lo farà anche meglio. Fuoriclasse ne è l’esempio vivente, esperimento di cinema
sociale e laboratoriale che parte dal basso, grazie a un crowdfunding con forte valenza pedagogica e
narrativa. Il progetto del regista Stefano Collizzolli realizzato grazie l’associazione
ZaLab è la conseguenza di un’azione di finanziamento, da parte
dell’associazione stessa, di alcuni progetti didattici per scuole resistenti e
ad alto grado di sperimentazione. E perché non documentarne alcuni di questi,
sparsi in un’Italia che va da Napoli a Padova, dalla periferia romana al Mugello?
E allora maestre e tecnici, registi e operatori, hanno girato
intorno i veri protagonisti di questo esperimento della macchina da presa: i
bambini. Vivaci, divertiti, talvolta casinari, ma allo stesso tempo riflessivi
a dimostrazione del fatto che i piccoli, non solo quando vogliono, possono
darci grandi lezioni. Ma per ogni piccolo in grado di sferrare un colpo che
resta impresso c’è almeno un grande, un educatore, un maestro o…..un regista,
che sviluppa un progetto e offre ai piccoli l’opportunità di fare qualcosa che
rimarrà. Fuoriclasse racconta tutto questo. Una webradio che mette in
comunicazione classi di scuole lontane, in cui si affrontano temi che
didatticamente sono affrontati solo sui libri. Il lupo del Mugello che si
avvicina alle case e fa razzia di pecore, l’Antigone esplorata da piccoli
uomini e piccole donne di 9 anni, passando per un grande cavallo di legno e
cartapesta imprigionato dentro una scuola e veri asini che conoscono i bambini
e brucano in cortile. Senza dimenticare le interviste a chi popola il quartiere
e i racconti degli anziani del territorio. Un esperimento cinematografico,
didattico e pedagogico che merita d’essere visto e gustato e che, non farebbe
certamente male a nessuno, porterebbe un gran contributo se visto e discusso in
primis dentro le scuole.
Simone Ariot
p.s: Questo post è stato scritto dopo due anni di pausa. Non preannuncia alcuna ripresa, ma pensavo ne valesse la pena.