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martedì 10 gennaio 2012

Ricordi sbiaditi




In Facebook circola questa immagine, e postandola sulla mia pagina mi sono trovato in pochi minuti decine di I like. Non c'è da chiedersi il perchè, in quanto ogni volta che si parla di qualcosa del passato si stimola la nostalgia, sentimento tanto instabile quanto diffuso, e si producono un'infinita serie di racconti del passato che si recitano soprattutto a sé stessi.
Non voglio parlare del passato in termini necessariamente nostalgici, e nemmeno lanciarmi in una pericolosa e saccente considerazione sociologica, ma semplicemente stimolare i ricordi, per ricreare il gioco silenziosamente proposto da questa immagine.
Ci sono state connessioni magiche, destini incrociati di oggetti o realtà, che se presi separatamente comunicano qualcosa e una volta uniti assumono una nuova, indissolubile, funzione? Ci sono storie d'amore tra piccoli e grandi aggeggi ( ma non solo aggeggi meccanici) che non riusciamo più a immaginare separati e che già ora, o tra qualche anno, saranno caduti nel dimenticatoio?

La cassetta e la matita usata per riavvolgere il nastro fuoriuscito è una sorta di topos irrinunciabile, che i nati tra gli anni 50' e 85' non possono nono conoscere. Ma ce ne sono altri. Molti altri. 

Comincio io, vediamo se indovinate, e vediamo se vi ricordate di altre combinazioni.









                                  







Sempre una penna protagonista, insieme ad un righello. Cosa mai diventeranno? Un allegro gioco, apprezzato soprattutto dai maschietti! L'avete indovinato?



Simone Ariot



3 commenti:

  1. Un areoplanino :)

    Pensare ai vecchi tempi, alla prima cassetta degli 883, al primo mangiacassette ricevuto in regalo, al jukebox nei bar, crea davvero parecchia nostalgia. E forse è il caso di dirlo: quelli sì che erano bei tempi.

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  2. Penso che noi nati prima dell'era del cellulare riasciamo ad apprezzare meglio gli oggetti che possediamo e che con nostalgia ci riportano al periodo della nostra infanzia.Oramai qualunque cosa acquistiamo diventa subito vecchia nel giro di mesi o addirittura settimane.Basta osservare la folle corsa per accapararsi l'ultimo iphone che a mio avviso è identitico al precedente.Secondo me il vero problema non è il continuo rinnovamento delle cose ma la mancanza di tempo per apprezzarle a pieno.

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  3. Io che sono una ragzaa di 15 anni mi accorgo che molto spesso classifico come "vecchia" una cosa quando in realtà no lo è per niente. Molti ragazzi della mia età, in mezzo ai quali mi metto pure io, non danno il giusto valore alle cose o meglio lo danno ma senza apprezarle fino in fondo.
    Mentre ai gironi nostri è importante avere il cellulare moderno che abbia fra le varie opzioni quella di navigare in intrent, un tempo era importante godere delle piccole cose anche quelle che potevano sembrare le più stupide; come passare un pomeriggio con gli amici al parchetto dietro casa.
    Io penso che tutti quanti dovremmo dare il giusto valore alle cose e inziare ad apprezzare anche quelle più insignficanti.... per cui sono curiosa di vedere come noi ragazzi 15enni riusciremmo a vivere senza il nostro amato cellulare e anzi sostituirlo con una di quelle vecchie cassette dei nostri genitori...

    Giulia Bellotto.

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