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lunedì 6 giugno 2011

Un anno se ne va


"Sed fugit interea fugit irreparabile tempus" *Georgiche, Virgilio

Un altro anno se ne va.
Finito senz'essere morto, consumato ma non svanito, consunto e non per questo da buttare.
Per molti la vera fine dell'anno è adesso, a giugno. Per chi ha le lancette dell'orologio biologico regolate sulla campanella della prima ora o sulla ricreazione di metà mattina.
Non sono pochi, sono molti. E per alcuni questo scandire dura gran parte della propria vita, perchè una volta usciti da scuola come studenti si può sempre entrarci come insegnanti, anche se non lo si sperava o non lo si era messo in programma.

Un anno, in realtà un po' meno. Circa 200 giorni.
200 giorni di convivenza più o meno forzata ma spesso goduta.
200 giorni di momenti sì e momenti no, di simpatia e antipatia, di verità e finzione, di opposti che si attraggono o che si odiano.
La scuola è questo, è condivisione inconsapevole di un po' di tutto ciò che riguarda la vita, dentro e fuori dalla classe.
E' alzarsi la mattina presto, prendere la bici, il tram, l'auto o la moto e prepararsi a passare quattro o cinque ore con simili e dissimili, condividendo molto ma non tutto. Gli studenti fanno un percorso che dovrebbe essere dritto, con una sola direzione possibile, ma talvolta qualche incidente di percorso rallenta un po' il viaggio e ci si ferma un anno in più. Qualche volta, sempre più raramente a dir la verità. Gli insegnanti invece non fanno sempre questo percorso con gli studenti. O almeno non lo fanno sempre per cinque anni, perchè spesso si spostano, vengono trasferiti, o scappano ( quando proprio non ce la fanno più).
Comunque tutti quanti, professori e studenti, per quei 200 giorni devono entrare in classe e vivere una nuova piccola vita, che può durare un' ora, dieci minuti o tutta la matina, in cui oltre alla persona si è anche personaggio. Una ventina da una parte, solo uno dall'altra. A volte è difficile, può essere successo il finimondo la notte prima ma bisogna stare lì, prendere appunti o dettarli, ascoltare o essere ascoltati. A volte è più che difficile. Puoi aver tutte le preoccupazioni del mondo, una storia difficile da scordare, un litigio importante, l'attesa per l'esito di un esame, il timore per un trasferimento, la giornata più nera della storia ma niente da fare, te ne devi stare lì, e magari avere addosso sguardi assonnati di studenti che vorrebbero essere altrove o visi speranzosi di chi vede in te un riferimento e in quel momento sai di non riuscire a offrirlo. Ma non solo.
In classe succede molto altro. Si parte con il parlare di un imperatore e si finisce a citare i tipi di pizza, si legge un libro e ci si commuove insieme, oppure si ascolta il silenzio e si cerca di entrare nei pensieri dell'altro. La classe e l'atmosfera che si respira al suo interno è qualcosa che si può odiare e amare. Sicuramente quando si è studenti se ne vorrebbe farne a meno, poi passati gli anni, quando invece di un compagno si ha vicino un collega di cui si conosce a malapena il nome, quei momenti ritornano in mente e li si vorrebbe rivivere tutti, uno dopo l'altro, stando attenti a goderseli più che si può.
Un anno.
In un anno si imparano molte cose, si cambiano opinioni, si pensa di aver capito tutto e poi ci si rende conto che manca ancora moltissimo.
Un anno di sguardi, parole, sillabe, segnali che si inerpicano sul pendio della vita che ognuno di noi è costretto a scalare, con i suoi tempi e le sue forze, per arrivare a quel traguardo oltre il quale non sappiamo cosa ci sia.
Un anno, un misero ma grandissimo anno che è possibile rivedere, dopo anni, nei ricordi sfuocati della memoria, nei quaderni ingialliti o nei post di questo e altri blog che abbiamo costruito insieme.
Ora l'anno è finito, ma per un mesetto questo blog continuerà il suo lavoro, una volta alla settimana, prima di andare in vacanza fino a settembre.
Poi, l'anno prossimo, ripartirà, come se nulla fosse cambiato, come se tutto fosse cambiato.
L'anno prossimo probabilmente si allargherà, nuove classi e nuove persone lo conosceranno, e avrà un qualche ruolo all'interno di un'iniziativa che riguarda la lettura e la nostra città, Vicenza, di cui ancora non posso spifferare nulla. Staremo a vedere.
Un anno volato per quanto mi riguarda. Tempus fugit diceva Virgilio. E se lo diceva lui, sommo poeta, Auctor con la A maiuscola, qualche verità ci sarà pure. E' questo il tempo, uno scherzetto della natura inafferrabile, una cosa che si aspetta e quando arriva è già passato, e lo si vede fuggire. Un solo anno, anzi un po' meno.
Iniziato senza troppe aspettativa ma concluso con soddisfazione. Un anno volato perchè piacevole, anche se in alcuni momenti avrei voluto essere altrove e non in classe, ma nel compenso direi un buon anno, molto superiore alle aspettative.
Qualcuno dice che tra i 30 e i 40 gli anni volano e non ce se ne rende conto. Sarà che in questo decennio ci sono appena entrato, ma devo dire che certifico in pieno questa diceria.
See you

Simone Ariot

5 commenti:

  1. E un anno è già finito!
    Devo dire che questo anno è passato in un batter d'occhio ma allo stesso tempo è stato intenso e profondo;un viaggio che mi ha fatto crescere e in cui mi sono divertita molto.La scuola,a mio parere,è una realtà a parte rispetto alla vita quotidiana perchè si è in un altro ambiente,con persone diverse e anche con scopi diversi.Nel corso dell'anno scolastico,ho provato un mix di emozioni,quasi sempre piacevoli,alternate da stati d'animo un pò tristi e turbati.Non mi sembra vero che sto per dirlo:mi piace andare a scuola!Mi piace rivedere ogni giorno i compagni a cui mi sono legata di più,arrivare ogni mattina in classe e discutere del più e del meno prima che arrivi il professore.Mi piace il modo innovativo di insegnare di certi insegnanti,mi piace a ricreazione chiaccherare con compagne di altre classi,scambiarci le opinioni e i punti di vista di ciascuna.Tutto questo è speciale!Poi io sono stata molto fortunata a essere in classe con la mia migliore amica perchè il divertimento è aumentato il doppio.L'anno prossimo si riparterà come sempre con tante novità,cambiamenti ma anche tanta voglia di imparare e di divertirsi!
    Buona estate e buone vacanze a tutti!
    Rago Eleonora 1es

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  2. Il tempo fugge. Quant'è vero! Quante volte mi sembra di non averne abbastanza , di rincorrerlo o di sprecarlo. è facile accorgersi come gli anni scolastici volino: mi sembra ieri che ero scocciata per l'imminente inizio della scuola e ora è già giugno e so che l'estate passerà in un baleno. Mi succede davvero spesso di temere che il tempo scorra troppo veloce per poterlo sfruttare al meglio e cerco di fare il possibile per utilizzare bene ogni secondo che ho a disposizione (col pessimismo tipico dei vecchi mia nonna direbbe: oggi ci siamo, domani chissà..) anche se so che nessuno mai riuscirà ad afferrare il tempo. Effettivamente anche a me piace andare a scuola, non parlo di studiare a delle verifiche, mi riferisco ai compagni, alla routine, alle mattinate condivise tra quelle quattro dannatissime pareti della classe. I test e i pomeriggi di studio matto e disperatissimo fanno parte del gioco, così come le risate tra amici, le lunghe dormite durante le lezioni più noiose, la gioia al suono della campana, gli strafalcioni dei prof. Alla fine la mia classe è una seconda famiglia, c'è chi è più mio amico e chi meno. com'è naturale che sia, ma so che per questi cinque anni saremo insieme.
    Già mi vedo a settembre, con l'estate alle spalle e un nuovo anno alle porte, diapiciuta per la fine delle vacanze, ma contenta di un nuovo inizio.

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  3. Mancano solo 2 giorni, poi le tanto desiderate vacanze!Ho passato l'intero anno scolastico a fantasticare sulle serate in compagnia, i pomeriggi da passare in giro vagabondando senza una precisa meta, le risate, il sole...e ora che è arrivato il momento tanto atteso (tranne che per il sole, almeno per ora) mi sembra troppo presto!Di certo non mi mancheranno le interrogazioni, l'ansia di un compito e certi professori...ma per il resto mi sembra di lasciare una parte di me in quell'aula della succursale!Come dice Federica sarà la routine a mancarmi perchè, nonostante tutto, ogni giorno trovo un motivo per ridere, per scherzare, per rendere tutto più piacevole!L'estate porta con sè tante nuove avventure e esperienze ma per me estate è anche sinonimo di partenze e di saluti...Con questo non voglio dire che preferirei andare a scuola perchè dopo queste ultime settimane direi che una vacanza è più che meritata ma, per quanto mi riguarda, settembre sarà il benvenuto :) e speriamo di esserci tutti! (ovviamente intendo i professori perchè noi ragazzi ci saremo TUTTI di sicuro!)

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  4. Un'altro anno della mia vita è passato, un anno segnato da esperienze vissute con nuove persone o per meglio dire con nuovi amici, si adesso posso dire di aver trovato dei veri amici.
    Quest'anno è passato "in un secondo", mi ricordo ancora il primo giorno di scuola dove tutti noi eravamo intimiditi e impauriti da una nuova esperienza che ancora non sapevamo come si sarebbe potuta svolgere.
    E adesso sono qui, ad aspettare con impazienza l'ultimo DRIN della campanella dell'ultimo giorno di scuola, dell'ultima ora, degli ultimi minuti che passerò tra quelle mura (per quaest'anno).
    Mi sembra incredibile ma più ci penso e più mi rendo conto che stà diventando realtà, mi rendo conto di aver già affrontato il mio primo anno da liceale e devo dire che é stato uno degli anni più belli che abbia vissuto... specialmente grazie alle persone che lo hanno affrontato insieme a me.
    GIULIA BELLOTTO 1Es.

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  5. Eh già… un altro anno è passato e devo dire che questo è proprio volato rispetto a quello scorso. Sarà perché ci conoscevamo già, che ormai abbiamo capito com’è ognuno di noi e quindi anche qualche amicizia in più c’è stata anche tra persone che si odiavano. Un anno pieno di emozioni e risate quello che si sta concludendo ed i professori capaci di sopportarci e aiutarci in qualsiasi situazione.
    Sinceramente aspettavo questo giorno da nove mesi perché già dal primo giorno mi affiorava il pensiero di dovermi svegliare presto tutte le mattine, però, adesso, da una parte c’è gioia e dall’altra tristezza. Gioia perché posso dormire fino a tardi, non devo più pensare alle verifiche o alle interrogazioni e non vedo tutti i giorni la succursale in cui ho passato gli ultimi due anni della mia vita. Sarò libera di pensare quello che voglio e libera di fare i compiti quando e come vorrò, pensando solo al fatto di essere in vacanza. E tristezza perché alcuni professori mi mancheranno veramente, ma sperando di ritrovarli a settembre. Invece, i miei compagni li posso vedere quando voglio passando dei pomeriggi con loro mangiando un gelato e facendo shopping.
    Infine, spero che i professori, essendo la fine dell’anno, siano più buoni e ci promuovano tutti.

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