Translate

lunedì 9 maggio 2011

Referendum: più che un diritto, un dovere

Referendum: Gerundio di Referre (refero, ferers, retuli, relatum,referre), riferire.

E' uno dei molti significati di questo verbo latino, che associato alla particella ad ( ad referendum) significa.....per riferire. Si, perchè il referendum serve proprio a questo, a riferire. E nello specifico a riferire ciò che pensa il popolo direttamente al parlamento. E' uno strumento di democrazia diretta, una possibilità che la costituzione prevede, un'occasione di partecipazione che, indipendentemente dal voto, eleva le persone a cittadini. L'11 e 12 giugno l'Italia si mobiliterà per una consultazione popolare che riguarda tre argomenti: Il legittimo impedimento, il nucleare, e la privatizzazione dell'acqua (due quesiti). Non mi interessa discutere dei quesiti, non voglio fare il professore politicizzato, e nemmeno indurre qualcuno a votare si o no. Perchè un sì o un no è comunque una scelta, una presa di posizione coscienziosa, una delle tante occasioni in cui nella vita ci si trova di fronte ad un bivio e si deve scegliere. Anche astenersi è una scelta, ma presentandosi al voto. Non votare non presentandosi alle urne significa invece non assumere una posizione, a meno che quella di dare forfait e non sia da considerarsi posizione. Attenzione, tra il sì e il no può esserci anche l'indecisione, la scheda bianca, ben diverso dal non presentarsi alle urne. Perchè al fine della validità della consultazione è necessario raggiungere il quorum, una percentuale superiore al 50% più uno degli aventi diritto al voto, e questo viene calcolato dal numero di coloro che si presentano alle urne, non dal numero di schede presenti. Chi si presentasse e votasse scheda bianca è comunque utile al conteggio, favorendo di conseguenza la maggioranza. Di fatto si tratta di una scelta politica, anche se talvolta inconsapevole.
Ed è su questo che ha senso battersi, sulla consapevolezza che troppo spesso manca. Senza soffermarsi sul notevole costo per organizzare un referendum che andrebbe vanificato in caso di mancato raggiungimento del quorum, perchè se si dovesse guardare i costi passerebbe la voglia di organizzarli e crearli. A partire dal 2 giugno del 1946, quando gli italiani hanno scelto la Repubblica, i referendum si sono succeduti nel nostro paese a cadenza sempre più frequente. Da quelli sull'aborto e il divorzio che hanno visto leader radicali come Marco Pannella ed Emma Bonino in prima linea, a quelli che proponevano di eliminare una legge e quelli che volevano modificare alcuni articoli della costituzione. Il referendum, in Italia come in Europa, è uno strumento democratico, che aiuta a scegliere quando c'è bisogno di prendere una posizione. E voi ne avete una?

11 commenti:

  1. la mia posizione: L'UNICA ENERGIA PULITA E' QUELLA SENZA PROFITTO, NO NUKE !

    RispondiElimina
  2. Sono assolutamente d’accordo con te Vale: il referendum è un diritto molto importante, un obiettivo di democrazia raggiunto dopo molti sforzi, anche dei nostri genitori e nonni, e proprio per questo è un nostro dovere. Quanto alla sua domanda, professore, credo di avere le idee chiare(anzi ritengo non serva pensarci troppo!) su questo referendum, ma mancano ancora due anni prima che possa esprimerle e questo mi dispiace abbastanza perché vorrei dare il mio contributo alla società di cui faccio già parte. Per le mie opinioni su altre questioni direi che è un bene avere ancora un po’ di tempo per informarmi, rifletterci e prendere delle decisioni. Infatti è da pochi anni che mi rendo conto della situazione della realtà in cui vivo e sto capendo meglio solo in questi giorni come funzionano istituzioni fondamentali come il Governo o il Parlamento. Inoltre non avevo mai pensato alla differenza tra la scheda bianca e l’astenersi completamente dal votare: sottile differenza che mi sembra molto importante!
    Spero quindi di riuscire ad arrivare preparata a prendere delle scelte come quelle di questo di questo referendum!

    RispondiElimina
  3. Visto che il mio commento non c'è più, lo ripubblico aggiungendo un passaparola sull'argomento che mi è arrivato per e-mail oggi e che mi sembra molto importante:
    Innanzitutto sono assolutamente d’accordo con ciò che aveva scritto Valentina: il referendum è un diritto molto importante, un obiettivo di democrazia raggiunto dopo molti sforzi, anche dei nostri genitori e nonni, e proprio per questo è un nostro dovere. Quanto alla sua domanda, professore, credo di avere le idee chiare(anzi ritengo non serva pensarci troppo!) su questo referendum, ma mancano ancora due anni prima che possa esprimerle e questo mi dispiace abbastanza perché vorrei dare il mio contributo alla società di cui faccio già parte. Per le mie opinioni su altre questioni direi che è un bene avere ancora un po’ di tempo per informarmi, rifletterci e prendere delle decisioni. Infatti è da pochi anni che mi rendo conto della situazione della realtà in cui vivo e sto capendo meglio solo in questi giorni come funzionano istituzioni fondamentali come il Governo o il Parlamento. Inoltre non avevo mai pensato alla differenza tra la scheda bianca e l’astenersi completamente dal votare: sottile differenza che mi sembra molto importante!
    Spero quindi di riuscire ad arrivare preparata a prendere delle scelte come quelle di questo di questo referendum!
    PASSAPAROLA:
    Ciao a tutti,

    confermo la necessità di questo passaparola, aggiungendo che si tratta di informazione per ri-affermare i diritti costituzionalmente garantiti . Il dramma è che sembra la maggior parte della popolazione non sia consapevole di quanto sta avvenendo.

    Quello che Vi porto è solo un piccolo esempio. Sono una ricercatrice, mi occupo di diritto ambientale e di risorse idriche. Ieri mattina dovevo intervenire ad un programma RADIO RAI (programmato ormai da due
    settimane) per parlare del referendum sulla privatizzazione dell'acqua e chiarirne meglio le implicazioni giuridiche.

    'E arrivata una circolare interna RAI alle 8 di ieri mattina che ha vietato con effetti immediati a qualunque programma della RAI di toccare l'argomento fino a giugno (12-13 giugno quando si terrà il referendum), quindi il programma è saltato e il mio intervento pure.

    Questo è un piccolo esempio delle modalità con cui "il servizio pubblico" viene messo a tacere e di come si boicotti pesantemente la possibilità dei cittadini di essere informati e di intervenire (secondo gli strumenti garantiti dalla Costituzione) nella gestione della res publica. Di fronte a questa ennesima manifestazione di un potere esecutivo assoluto che calpesta non solo quotidianamente le altre istituzioni, ma anche il popolo italiano di cui invece si fregia di esser voce ed espressione, occorre riappropriarci della nostra voce prima di perderla definitivamente.

    Il referendum è evidentemente anche questo!

    Mariachiara Alberton

    RICORDATEVI CHE DOVETE PUBBLICIZZARLO VOI IL REFERENDUM... perchè il Governo non farà passare gli spot ne' in Rai ne' a Mediaset.
    Sapete perché ? Perché nel caso in cui riuscissimo a raggiungere il quorum lo scenario sarebbe drammatico per i governanti ma stupendo per tutti i cittadini italiani:
    Vi ricordo che il referendum passa se viene raggiunto il quorum. E'
    necessario che vadano a votare almeno 25 milioni di persone

    Il referendum non sarà pubblicizzato in TV.

    I cittadini, non sapranno nemmeno che ci sarà un referendum da votare il
    12 giugno. QUINDI : I cittadini, non andranno a votare il referendum.

    Vuoi che le cose non vadano a finire cosi ? Copia-incolla e pubblicizza il referendum a parenti, amici, conoscenti e non conoscenti.
    Passaparola!

    RispondiElimina
  4. Sono perfettamente d’accordo con lei professore!Si avvicinano i giorni del referendum e probabilmente, come da qualche anno a questa parte sta succedendo, tanti saranno coloro che non andranno alle urne rischiando di mandare a monte tutto il progetto e vanificando gli sforzi fatti per arrivare a dare la possibilità alle persone di esprimere la propria opinione. Il referendum è uno strumento di democrazia diretta che viene proposto a tutti i cittadini affinchè si schierino a favore o contro rispetto a una determinata questione e mi fa rabbia pensare a tutti quelli che, per pigrizia o per ignoranza, decidono di non votare. Quanto spesso ci lamentiamo delle cose che non vanno, della politica che non funziona, di tutto quello che bisognerebbe cambiare?Ecco, questo è un modo per portare concretamente il proprio contributo!Certo, sappiamo tutti che un semplice voto difficilmente può cambiare le sorti di un paese ma può contribuire a farlo o perlomeno può contribuire al raggiungimento del quorum!Io credo che questo di per sé basti già a giustificare la volontà di una persona di andare a votare e per il prossimo referendum, oltre al fatto che spero vivamente che gli italiani rispondano numerosi alla “chiamata”, ho un solo rammarico: quello di non poter ancora votare!

    RispondiElimina
  5. Hai ragione Eleonora! almeno per una volta potremmo far sentire la nostra voce (nostra nostra proprio no perché dobbiamo aspettare ancora qualche anno, ma mi riferisco ai cittadini in generale) su questioni che ci toccano da vicino come la privatizzazione dell’acqua e ci sono ancora persone che sprecano questa opportunità. Non contribuendo al voto si rischia di vanificare sia gli sforzi di chi ha organizzato sia delle casse dello Stato. Il voto comunque può essere un modo per sensibilizzare le persone su un argomento al quale non avevano magari più di tanto pensato. Spinge ad informarsi e a farsi un’idea a riguardo. Ad esempio sul nucleare, già da prima dell’incidente di Fukushima, si era iniziato a parlare più del solito e prendere una decisione responsabile significa poter cambiare la sicurezza ed il futuro dell’Italia.

    RispondiElimina
  6. Il referendum dovrebbe rappresentare il volere del popolo e lo stesso popolo dovrebbe essere orgoglioso di questo potere. Questo è probabilmente quello che pensavano i costituenti quando hanno deciso di dare questo strumento nelle mani dei votanti. Nella realtà, però, sta avvenendo tutto il contrario e i fatti lo dimostrano: è dal 1997 che in un referendum non si raggiunge il quorum. Non credo sia difficile intuire perché in queste occasioni ci sia così poca affluenza alle urne, in quanto sono gli stessi politici che istigano i cittadini a non votare. Molte persone non conoscono la grande differenza che c’è tra la scheda bianca e il non presentarsi al voto e di conseguenza si fanno facilmente influenzare da coloro che vedono nel non raggiungimento del quorum l’unico modo per non far abrogare una determinata legge. Credo che ci sia bisogno di maggiore informazione tra i cittadini e ci dovrebbero essere maggiori iniziative come "Io V(u)oto" proposta da MTV perché è importante conoscere ciò che significa votare.

    Bazzan Nicola 2ds

    RispondiElimina
  7. Il referendum è uno strumento di democrazia diretta concesso al popolo per far esprimere la loro opinione. Ma se quest’ultimo non viene informato sulla presenza di un referendum, i cittadini non possono prendere una loro posizione e soprattutto le persone che normalmente non vanno alle urne, non andranno nemmeno questa volta favorendo così una scheda bianca, cioè un voto. Ma se non trasmettono pubblicità a proposito del referendum in TV, se i cittadini non vengono informati dalle persone dirette e interessate, chi lo può fare? Nessuno.
    Così si verrà a pensare che quelle del 12 e 13 giugno siano delle semplici votazioni anziché un referendum sulla privatizzazione dell’acqua e sul nucleare, due questioni importanti.

    RispondiElimina
  8. Il referendum è uno degli strumenti di democrazia diretta assieme alla proposta di legge ed alla petizione. Tutti e tre sono molto importanti per il popolo infatti, è attraverso i quali che si può partecipare attivamente alla vita dello Stato. Per il referendum è necessario ottenete il “quorum” o “numero legale”.
    Un referendum per essere chiesto necessita di 500.000 firme o la richiesta di 5 consigli regionali e deve riguardare un problema di carattere pubblico. Poi per la sua approvazione come avete detto, sono essenziali il 50% +1 dei voti dei voti validi. Votano solo coloro che possono anche partecipare all’ elezione della camera dei deputati e dunque quelli che hanno compiuto 18 anni. Il più importante che tutti ricordano tutti ,e che non dobbiamo mai dimenticare, è quello del 2 giugno 1946 con il quale, il popolo italiano scelse la repubblica inoltre, per la prima volta, votarono anche le donne. Come avete detto
    ormai da tempo si cerca di modificare l’ articolo della costituzione numero 75; in particolare si vuole cambiare il quorum necessario per l’abrogazione. Questa riforma potrebbe essere anche non necessaria se, ci fosse un po’ più di informazione e tutti sapessero: quando si va a votare e poi per cosa!!.
    Giacomo Filippo Segato
    2Ds

    RispondiElimina
  9. Debora mi spiace dirtelo ma il messaggio che hai inoltrato è la solita esagerazione Made in Italy. Certamente i nostri politici fanno di tutto per far si che non si raggiunga il quorum, ma è sbagliato dire che non ci sia pubblicità ; ieri sulle reti Mediaset ( e sappiamo benissimo da chi sono gestite) ho visto almeno in tre occasioni la pubblicità sulle modalità di voto e su cos'è il referendum.
    E' vero che nel nostro Paese la politica certamente non rappresenta la democrazia nei suoi pieni valori, ma non generalizziamo troppo dicendo che siamo sotto un potere oscuro che agisce alle nostra spalle.
    Ora spetta al popolo fare la sua parte; 25 milioni di persone non sono poche, ma anzichè andare al mare il 12 giugno, dovrebbero ricordarsi che in Italia si lotta per un futuro migliore, più sano , quindi possibilmente senza il nucleare. Oltre a questo si vota per legittimo impedimento e privatizzazione acqua; se non venissero abrogati questi quesiti referendari saremo di fronte a un "disastro" per noi tutti.
    Un ultima precisione sul commento di Anna: ("Anche quando ci si reca alle urne bisogna stare attenti che le parole non siano scritte in modo ambiguo perché si corre il rischio di votare l'esatto contrario della propria idea") è un referendum ABROGATIVO e chiunque abbia studiato un minimo di diritto sa che per votare l'abrogazione della norma bisogna votare SI. Quindi anzichè lamentarsi sul fatto che non ci sia propaganda, ricordiamoci che il ministro dell'istruzione ha abolito le ore di diritto a scuola dato che è "scontato" sapere tutto: complimenti!

    RispondiElimina
  10. é inutile fare i referendum se moltissime persone non vanno nemmeno a votare perchè in tal caso non è il volere del popolo ma solo di alcune persone. Ma soprattutto è inutile se i quesiti sono scritti in arabo nella maniera più contorta che esista sulla faccia della Terra perchè la gente crede di aver indicato una cosa e invece ne ha riferita un' altra. I politici fanno di tutto per indurre le persone a fare ciò che vogliono loro quindi tanto vale creare i quesiti. Il popolo non è formato solo da professori e avvocati che sono in grado di capire le domande contorte ma anche da persone semplici che non hanno nemmeno finito la terza media e che hanno il diritto di capire e di sapere ciò che votano e per quale motivo. I referendum sono molto importanti per il popolo ma allo stesso tempo sono inutili per questi motivi. Forse dovrebbe essere cambiato il modo di proporli...
    Laura Babbolin

    RispondiElimina
  11. Sergio, sono abbastanza d'accordo con te, ma su una cosa no: è vero che basta aver studiato un minimo di diritto per sapere che abrogazione significa eliminazione e che se si vota si significa che si elimina la legge esistente, ma forse sopravvaluti gli italiani. Ad aver studiato un minimo di diritto è meno del 3% della popolazione italiana.................
    Per quello che dice Nicola, è interessante notare questa disaffezione generale nei confronti delle pratiche referendarie. Dal 97' non si raggiunge il voto, perchè?
    Perchè gli italiani sono diventati meno responsabili e meno interessati alla vita pubblica, o perchè gli argomenti dei vari referenda sono sempre meno direttamente vicini al popolo? Pensate al referendum del 74', quello sul divorzio. Beh, è inutile negarlo, riguarda tutti, e infatti ha votato l'89% degli aventi diritto.......guardate questo link http://it.wikipedia.org/wiki/Elenco_delle_consultazioni_referendarie_in_Italia
    e capirete perchè negli ultimi anni pochi referenda raggiungono il quorum. Perchè trattano di argomenti molto lontani dalla vita delle persone. Al prossimo referendum del 12 giugno potrebbe forse realizzarsi il quorum, perchè si tratta nuovamente di temi che riguardano direttamente o indirettamente ( legittimo impedimento) tutti. E infatti i partiti l'hanno ben capito, caricando ideologicamente molte questioni che sarebbero più sottilmente pratiche, come quelle che riguardano l'acqua.

    RispondiElimina